"Spiagge, verranno tutelati gli investimenti"

L’assessore regionale Corsini: "Ora si ascoltino i territori". Borghetti (Cna): "Ma la tempistica proposta è fuori dalla realtà"

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Il giorno dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri della riforma delle concessioni balneari, mondo politico, imprenditori, associazioni leggono il documento con la lente d’ingrandimento.

"Nella riforma licenziata martedì – spiega l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini - sono contenuti in buona parte i criteri che noi – Regione, Comuni costieri e associazioni di categoria - avevamo individuato come irrinunciabili e imprescindibili". In particolare, sono contenuti nel provvedimento del Cdm, il riconoscimento del valore aziendale dell’impresa balneare, la remunerazione degli investimenti realizzati, il riconoscimento dell’esperienza maturata negli ultimi cinque anni nella gestione degli stabilimenti, la tutela del lavoro, il riconoscimento e la salvaguardia delle piccole imprese. "Ora però è fondamentale – prosegue Corsini – che nell’iter parlamentare della legge si ascoltino i territori perché ci sono alcune correzioni imprescindibili da inserire nel testo per far sì che la norma sia buona e giusta. Ne indico due: i tempi e le specificità".

L’assessore chiede l’eliminazione dal provvedimento del frazionamento delle concessioni balneari che, almeno per l’Emilia-Romagna, porterebbe a una impraticabilità della norma.

"Insisto - aggiunge l’assessore - vanno definiti 4-5 criteri generali e poi bisogna lasciare ai territori, a Regioni e Comuni, in base alle proprie specificità, la possibilità di attribuire ulteriori punteggi da inserire nei bandi".

In attesa che il provvedimento venga integrato con le richieste territoriali, le posizioni delle associazioni di categoria sono articolate.

"Abbiamo temuto che il provvedimento non tenesse conto del legittimo affidamento e non riconoscesse il valore degli investimenti realizzati negli anni" è la riflessione di Mauro Vanni, presidente regionale di Confartigianato Imprese Demaniali "come sarebbe stato se fossero state accolte alcune delle diverse proposte presentate ai tavoli di lavoro degli scorsi mesi: In effetti le tutele ci sono, vengono solo citate in maniera generale. Si citano gli investimenti, il riconoscimento del valore dell’impresa sulle quali però è necessario, nel dovuto percorso parlamentare, definirne i confini".

Meno soddisfatto Bruno Borghetti presidente di Cna balneari Ravenna e componente dell’esecutivo nazionale di categoria: "Il provvedimento approvato non va nella direzione che auspicavamo; dal governo ci aspettavamo più ascolto e attenzione: perché riunire più volte un tavolo tecnico e disconoscerne completamente il lavoro? E’ evidente che la tempistica proposta è fuori dalla realtà come dicono anche le regioni ed i comuni; le forme e l’obiettivo che si pone il provvedimento rischiano realisticamente di peggiorare la situazione delle imprese e quindi recare danno all’economia turistica costiera e ai clienti della spiaggia".

lo. tazz.