ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Stalking sulla ex compagna. A casa aveva una pistola. Patteggia due anni di carcere

L’uomo era stato arrestato dai carabinieri. Nei messaggi le aveva promesso: "Ti sfregio con l’acido, sei morta, devi prenderti le gocce per dormire a vita".

Sul posto erano intervenuti i carabinieri del Radiomobile (. foto di repertorio

Sul posto erano intervenuti i carabinieri del Radiomobile (. foto di repertorio

Tutto era partito con un pugno sul finestrino dell’auto della ex, andato in frantumi. E si era concluso con le manette ai polsi di lui. Perché allo stalking e ai danneggiamenti (a piede libero), si era aggiunta la detenzione illegale di una pistola: una Tanfoglio semiautomatica 7.65 con due caricatori e 15 munizioni. Un ’ferro’ che peraltro proprio la ormai ex compagna era riuscita a fare ritrovare ai carabinieri a casa dell’ex, un operaio ultra-trentenne di Fosso Ghiaia. Per l’uomo - difeso dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri e tutt’ora in carcere - è pronto un patteggiamento a due anni di reclusione che verrà formalizzato la prossima settimana.

A suo tempo nell’interrogatorio di convalida, l’uomo aveva in sintesi riferito di non condividere tutto quanto esposto dalla ex. Ma aveva comunque ammesso di avere talvolta esagerato. In quanto alla pistola, aveva assicurato di non averla comperata illegalmente ma di averla trovata per caso.

Secondo quanto delineato dalle indagini coordinate dal pm Francesco Coco, tutto era cominciato l’anno scorso quando l’indagato aveva preso a minacciare e molestare la ex compagna con la quale aveva avuto una relazione andata avanti 15 anni. Lei, oltre a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita tanto da non uscire più con gli amici, aveva pure rinunciato al suo lavoro da barista dopo circa 20 anni di attività per timore delle reazioni di gelosia di lui nei confronti degli avventori. In particolare quasi ogni giorno l’uomo l’avrebbe bersagliata con frasi del tipo: "Devi andare via da Ravenna, ti sfregio con l’acido, sei morta, devi prenderti le gocce per dormire a vita".

A giugno aveva iniziato a tempestarla di chiamate promettendole che l’avrebbe raggiunta sul posto di lavoro e che sarebbe stato meglio che lei fosse scappata da lì. Si arriva così al 2 febbraio scorso quando lui aveva detto che "ci avrebbe sparato a tutti e si sarebbe ammazzato", per poi uscire di casa effettivamente con una pistola. Quella sera, dopo un inseguimento in auto, aveva sferrato un pugno sul finestrino della ex lato guida infrangendolo. Il Radiomobile verso le 19 era intervenuto su via di Roma su richiesta proprio della ragazza, tutelata dall’avvocato Sara Scarpellini. E mentre lei si recava in caserma per formalizzare, i militari nel breve erano riusciti in zona via dei Poggi a intercettare l’uomo. La semiautomatica era stata recuperata poco dopo.