‘Svernare’ in tanti modi di dire

Di una persona pallida e malnutrita si diceva: "E’ pê svarnê d’ pula" (Sembra che abbia trascorso l’inverno mangiando pula). Il detto deriva dalla difficoltà di alimentare i bovini durante l’inverno, per cui i bovari erano costretti, a volte, a nutrirli con la pula, facendoli uscire dall’inverno pelle e ossa e con il pelo arruffato. Il solo ‘svarnêr’, svernare, significa trascorrere i mesi freddi nelle migliori condizioni climatiche, alimentari e di riposo. Ecco perché un fannullone viene etichettato con ‘svarnàza’, letteralmente svernaccia. Se vi anteponiamo il termine ‘strusciêr’, cioè logorare o dissipare troviamo ‘strosciasvérna’ che nello specifico è un nomignolo affibbiato a persona che consuma nutrimento senza produrre o rendersi utile.