"Taglio dello stipendio a 6 medici"

La denuncia del sindacato Snami: i professionisti, al 118, avrebbero rifiutato turni in più al Pronto soccorso

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Si erano rifiutati di fare turni in più al Pronto soccorso, e così il loro stipendio ha subito un taglio. È quanto denuncia lo Snami, sindacato dei medici italiani, tramite il presidente regionale Roberto Pieralli. L’episodio, che riguarderebbe tutta l’Ausl Romagna, avrebbe provocato l’ira degli operatori in questione, che lavorano al 118. Secondo quanto riporta l’agenzia Dire infatti il taglio in busta paga ammonta a 900 euro. "Un atteggiamento folle e vessatorio" commenta Pieralli, che annuncia battaglia. Dal sindacato spiegano che sui 45 medici convenzionati del 118, 6 hanno deciso di tirarsi indietro. E da qui deriverebbe il taglio di 900 euro in busta paga. Ma quell’integrazione, dice Pieralli, "è prevista dal contratto del 2008 che l’aveva ’forfettizzata’ in base a compiti aggiuntivi già espletati rispetto a quelli normali, come situazioni ad alto rischio, eventi di massa e primo intervento nei Pronto soccorso. Il tutto in vista del passaggio da convenzionati a dipendenti con l’ulteriore integrazione con le attività proprie dell’assistenza ospedaliera. Passaggio che non si è realizzato".

Il taglio dei 900 euro a detta di Pieralli è quindi "inaccettabile", e quella dell’Ausl è "un’interpretazione folle". Il sindacato spiega che ora i medici del 118 sono sul piede di guerra, e aggiunge che è possibile l’addio alle autoambulanze da parte di tutti e 45 i professionisti: Pieralli dice che "molti medici del 118", con i bandi in uscita a luglio, sono fortemente orientati ad "andare a fare altro", mentre "tutti" sono pronti a firmare una lettera di rinuncia all’impegno nei Pronto soccorso. Pieralli spiega che in Romagna "la carenza di medici è un’emergenza storica", e da qui la richiesta ai medici del 118 di dare una mano al Pronto soccorso su base volontaria.