Ravenna, guadagna 5 milioni con il trading online: ma non dichiara nulla al fisco

Un 40enne faentino denunciato dalla Guardia di finanza. Sequestrate cryptovalute per un valore di oltre 1,3 milioni di euro

L'indagine è affidata dalla Guardia di finanza

L'indagine è affidata dalla Guardia di finanza

Faenza (Ravenna), 20 giugno 2023 - Grazie al trading online, aveva messo da parte più di cinque milioni di euro. Senza tuttavia dichiarare nulla al fisco. I militari della Guardia di finanza del nucleo di polizia economico-finanziaria di Ravenna e del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche di Roma, su delega della Procura romagnola, hanno sequestrato cryptovalute per un valore di oltre 1,3 milioni di euro nei confronti di un faentino che, tra il 2020 e 2021 (in pieno periodo pandemico), operando sui mercati delle diverse valute virtuali ha maturato le plusvalenze di cui sopra. Il 40enne è stato denunciato. L’indagine ha preso avvio da una segnalazione del Nucleo speciale delle Fiamme gialle che, analizzando i maggiori operatori italiani in valute virtuali, ha individuato un portafoglio online con cui erano state movimentate ingenti quantità di bitcoin, identificandone il soggetto possessore in un 40enne faentino. I successivi approfondimenti investigativi della Guardia di finanza di Ravenna hanno consentito di ricostruire analiticamente le “numerosissime movimentazioni telematiche effettuate dal soggetto investigato” e le “ingenti plusvalenze maturate grazie all’intensa attività di trading online riscontrata”, riferiscono le Fiamme gialle. Dal momento che tali plusvalenze superavano le soglie di rilevanza penale, per entrambe le annualità considerate, l’uomo è stato quindi denunciato per il reato di omessa dichiarazione fiscale. Al fine di acquisire ogni utile fonte di prova e di cautelare eventuali crypto asset detenuti in wallet dall’indagato, l’autorità giudiziaria ha disposto l’esecuzione di una perquisizione locale con contestuale sequestro preventivo in via d’urgenza di cryptovalute fino all’importo di 1,3 milioni di euro, pari alle imposte non dichiarate e non versate all’erario. Sono state scoperte le coordinate di oltre 2mila portafogli virtuali creati dall’indagato per la propria attività finanziaria, un nodo telematico di 'staking' per prestare cioè monete virtuali a terzi con alti tassi di interesse, carte di credito e di debito in cryptovalute, nonché diverse sostanze stupefacenti tra cui funghi allucinogeni, metanfetamine e francobolli di lsd. Al termine delle operazioni, sono stati sottoposti a sequestro oltre 76.600 unità di cryptovaluta “Avax” e oltre 23 di “Bitcoin”, per un controvalore attuale pari all’intero importo da sequestrare. “L’attività svolta, tra le più rilevanti mai eseguite per reati fiscali connessi al trading in cryptovalute e per importo di valute virtuali sequestrate, testimonia l’impegno della Guardia di finanza e la massima attenzione che il Corpo orienta nel contrasto ad ogni illecito che venga attuato sui mercati telematici delle valute virtuali – commentano le Fiamme gialle –, che solo di recente ha trovato una propria regolamentazione normativa anche ai fini della tassabilità dei relativi proventi finanziari”.