
Le indagini dei carabinieri della Stazione di Milano Marittima
Dovranno rispondere di rapina pluriaggravata, di tentato furto, di lesioni personali aggravate e del porto abusivo di due coltelli della lunghezza di 16 e 10 centimetri. È stata chiusa con un giudizio immediato l’inchiesta sui due giovani arrestati in stazione a Cervia dai carabinieri all’alba del 24 agosto scorso con l’accusa di avere rapinato quella notte sul lungomare gli abiti griffati a un 19enne; di avere provato a rubare in spiaggia la borsetta a una ragazza; e di avere accoltellato i tre giovani tra i 18 e i 21 anni intervenuti in difesa della giovane. Sono un 18enne e un 20enne di origine tunisina residenti a Bologna e difesi dagli avvocati Luigi Filippo Gualtieri e Piero Gennari. Si trovano entrambi ancora in custodia cautelare in carcere a Ravenna, come deciso in sede di convalida dallo stesso gip Janos Barlotti che ha ora emesso l’immediato su richiesta del pm Lucrezia Ciriello. Il processo è stato fissato per metà febbraio: ma non è escluso che le difese chiedano un rito alternativo.
Altri ragazzi assieme ai due nella sortita rivierasca, sono ancora in via di identificazione. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Stazione di Milano Marittima, l’allarme era scattato verso le 3.30 quando il 19enne aveva chiamato dalla IV traversa per lamentare di essere stato rapinato da sconosciuti. Lui e alcuni suoi amici si erano accorti che quei giovani stavano danneggiando alcuni ombrelloni di uno stabilimento: allora avevano scelto di rientrare in hotel ma a quel punto in sei o sette si erano staccati dalla comitiva formata da una quindicina di ragazzi e li avevano raggiunti. Però mentre gli amici erano riusciti a dileguarsi, lui era stato fatto cadere con un calcio da dietro: e mentre alcuni lo tenevano fermo e lo picchiavano, altri gli sfilavano le scarpe da 500 euro, la cintura firmata e il portafogli che, a spregio, gli avevano infine lanciato addosso dopo avere tolto i 65 euro custoditi al suo interno. Il 19enne aveva subito decritto i suoi aggressori fornendo anche particolari specifici: taluni avevano borselli a tracolla e cappellini da baseball di marca.
E quando la pattuglia stava girando con il 19enne a bordo per intercettare i malviventi, ecco che verso le 4.30 era giunto un secondo allarme: questa volta dalla III traversa e con tre ragazzi feriti. Secondo quanto poi raccontato da una ragazza, facevano parte tutti di un gruppetto fermo in spiaggia. A un certo punto erano arrivati sei o sette ragazzi. Uno si era avvicinato a lei e aveva toccato la sua borsetta, forse per spingerla in avanti e prenderla più agevolmente. E poi: "Dammi la borsa, facci vedere". Le urla della ragazza avevano richiamato i suoi amici: ma il tentativo di conciliarsi a parole era presto fallito. Una ragazza dell’altro gruppo aveva tirato fuori lo spray urticante per usarlo contro uno dei giovani che si era frapposto al borseggio. Quindi erano spuntati i coltelli con due giovani finiti in ospedale a Ravenna (prognosi di 5 e 20 giorni) e uno medicato sul posto perché centrato di striscio a un dito. L’epilogo alle 4.50 quando i militari avevano raggiunto la stazione identificando, oltre ai due poi arrestati, anche un 18enne di Imola e un 16enne, entrambi denunciati a piede libero.
Andrea Colombari