Un cimitero islamico nel territorio di Bagnacavallo

di Moadi Mbarek

Di recente noi, alcuni immigrati con cittadinanza italiana, abbiamo ricevuto dal comune di Bagnacavallo una notifica per partecipare alla celebrazione della festa di Repubblica, in programma piazza della Libertà il giorno 2 giugno. a Bagnacavallo.

In linea di principio, non possiamo che accogliere questo invito, che incoraggia a innalzare il livello del senso di appartenenza a questo paese. Indubbiamente, il bando merita menzione e sostegno, visto che toglie dall’isolamento questa categoria (ovvero i nuovi italiani) e la fa invece entrare nel circolo della preoccupazione.

Per quanto ne so, questa iniziativa è considerata un precedente e allo stesso tempo dà una lezione di cittadinanza al resto dei comuni nei rapporti e nella comunicazione con i nuovi cittadini naturalizzati. Senza entrare nelle intenzioni politiche e nelle loro dimensioni, l’idea della notifica rimane come una decisione politica basata sulla percezione intellettuale dei suoi artefici nei confronti dei titolari di cittadinanza.

Preferisco che la nostra presenza alla cerimonia del 2 giugno a Bagnacavallo non si riduca, magari in segno di cittadinanza, mentre dobbiamo approfondire alcune questioni sociali e culturali, e in particolare il rispetto dei riti religiosi.

Lo diciamo perché sappiamo che la laicità dello stato italiano è flessibile e del tutto neutrale nei confronti della religione, a differenza, ad esempio, della rigida laicità della Francia, che allontana la religione dallo stato e anche dalla società. Lo dico non per dare lezioni, ma per supplicare o pretendere la costruzione di un cimitero islamico sul suolo del comune di Bagnacavallo, in consultazione e collaborazione con i musulmani che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, non molto tempo fa, l’esperienza del Covid1 9 è la prova dell’entità della sofferenza che la comunità musulmana ha affrontato con i propri morti.

A mio avviso, il desiderio di essere sepolti in questa terra è la più grande e luminosa testimonianza di vera cittadinanza.