Ravenna, tolleranza zero per i venditori di cocco in spiaggia

Giro di vite della Municipale, primi verbali e sequestri. Frutta con cariche batteriche superiori ai limiti di legge

Il blitz della Polizia Municipale

Il blitz della Polizia Municipale

Ravenna, 28 maggio 2018 - Dopo aver vinto quella contro i bazar da spiaggia e i venditori di occhiali, pareo e collanine – anche ieri sequestri di merce a Casal Borsetti –, la polizia municipale apre un nuovo fronte di lotta. Che si annuncia senza quartiere. Ed è quella ai venditori di cocco e frutta, fenomeno che da sempre viaggia sull’orlo dell’abusivismo.

L’altra mattina, a Lido di Savio, è scattato il primo sequestro con annesso verbale per totali 4500 euro a carico di un 55enne napoletano al quale sono state sottratte 38 fette di cocco e sei spiedini di frutta caramellata contenuti in un cesto di plastica, senza coperchio e pronti per essere venduti. Alimenti dei quali gli agenti non hanno potuto riscontrare la tracciabilità, in violazione a una serie di normative italiane ed europee su igiene e vendita di alimenti.

Il messaggio che arriva dal comando di piazza Mameli è chiaro ed è quello della tolleranza zero. Anche perché in realtà si riparte da un lavoro cominciato lo scorso anno, con blitz e sequestri nelle centrali del ‘coccobello’ che hanno sede soprattutto a Cervia e Lido Adriano. La Procura ha infatti un fascicolo aperto a carico di cinque persone. La Municipale – che lo scorso agosto sequestrò in case-laboratorio cinque quintali di frutta – contesta a tutti e cinque il mancato rispetto delle norme sull’igiene e in materia di produzione e vendita degli alimenti.

E l’Ausl ha dato riscontro a queste accuse, evidenziando che porzioni di cocco e pezzi di frutta erano in cattivo stato di conservazione, con cariche microbiche superiori ai limiti di legge, talvolta invasi da parassiti o comunque sottoposti a trattamenti e lavorazioni non idonei per l’uso alimentare.

l.p.