"Vie Piave e Monti, urbanizzazione. La Regione faccia chiarezza"

Interrogazione della consigliera dei Verdi, Silvia Zamboni, alla giunta alla luce del blocco di costruzioni nelle zone allagate.

"Vie Piave e Monti, urbanizzazione. La Regione faccia chiarezza"

"Vie Piave e Monti, urbanizzazione. La Regione faccia chiarezza"

L’urbanizzazione progettata nell’area compresa fra via Piave e via Monti non convince i Verdi: la loro consigliera regionale Silvia Zamboni ha presentato un’interrogazione in proposito alla giunta dell’Emilia Romagna, anche alla luce dell’annunciato blocco alle nuove costruzioni nelle aree colpiute dall’alluvione del 2023. "Ho ritenuto doveroso chiedere alla giunta regionale di fare chiarezza su quanto sta accadendo nel comune di Faenza, anche a beneficio di chiarire ciò che potrebbe verificarsi nei piani di ricostruzione in tanti altri comuni colpiti dall’alluvione del maggio 2023 – dichiara la consigliera Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa, più volte intervernuta anche sui casi in qualche modo analoghi delle urbanizzazioni della Ghilana e di Biancanigo –. L’area tra via Piave e via Monti, in cui sono previsti i nuovi insediamenti, le cui opere di urbanizzazione approvate il 27 febbraio con una delibera comunale costituiscono parte del permesso di costruire, rientra per intero tra quelle ricoperte dalle acque del fiume Lamone durante gli eventi alluvionali del maggio scorso. Di conseguenza l’area interessata dai nuovi insediamenti è chiaramente in zona a rischio alluvione, con l’aggravante che non è azzardato affermare che la presenza di tale area, proprio perché non urbanizzata, ha contribuito ad attutire l’impatto dell’alluvione sugli edifici circostanti".

Con l’interrogazione urgente presentata oggi nell’aula dell’Assemblea legislativa – continua Zamboni – ho chiesto alla giunta se le urbanizzazioni approvate dal consiglio comunale di Faenza rientrano nella fattispecie oggetto delle dichiarazioni del presidente Bonaccini, per cui sono passibili di essere bloccate da un provvedimento ad hoc della giunta, o se invece potranno proseguire il loro iter di realizzazione. La risposta che ho ricevuto dal sottosegretario Baruffi non ha chiarito tutti i dubbi procedimentali che avevo rispetto alla volontà della Regione di farsi parte attiva in prima persona per garantire il rispetto del principio di precauzione invocato da Bonaccini. L’aspetto positivo nella risposta è che non è stata rilasciata la concessione, che va assoggettata a verifica anche qualora risultasse interna al centro urbano".