Laura Pausini Oscar 2021: cosa ha detto dopo la nomination

L'artista di Solarolo in corsa con la canzone "Io sì (Seen)": "Voglio vincere per tutti gli italiani"

Laura Pausini, nomination agli Oscar (da Facebook)

Laura Pausini, nomination agli Oscar (da Facebook)

Roma, 16 marzo 2021 - "Ho bisogno dell’appoggio di tutti, della vostra energia. La nomination agli Oscar avviene in un momento così drammatico, che spero sia un regalo per tutti gli italiani, anche per chi non mi segue direttamente". Con queste parole la pop star Laura Pausini ha lanciato un vero e proprio appello in conferenza stampa, il giorno dopo l’arrivo della notizia bomba: la candidatura ufficiale agli Oscar della sua canzone ‘Io Sì (Seen)’, colonna sonora del film ‘La vita davanti a sé’ di Edoardo Ponti che segna il ritorno in scena della madre Sophia Loren.

"Dalla vittoria del festival di Sanremo in poi – commenta Pausini – sono sempre stata un’atleta attenta e disciplinata che non si accontenta mai. Ciò che sento dopo la vittoria del Golden Globe e l’annuncio ufficiale della nomination, è qualcosa di indescrivibile perché mai avrei pensato di arrivare fino a questo punto. La cosa mi spaventa perché non so se sarà in grado di continuare a fare questo pensione a tale livello. Una parte di me si sente ancora quella ragazzina di 18 anni, arrivata sul palco dell’Ariston, ma sono molto cresciuta in questi 28 anni di carriera, raggiungendo traguardi sempre più importanti".

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Un po’ spaventata da tutti questi cambiamenti, la Pausini ricorda la sua infanzia, l’avvicinamento al settore grazie al padre musicista che tuttora la segue passo passo, insieme alla madre. Questa nomination è dedicata a lui che l’ha sempre spronata. E dire che, inizialmente, la sua ambizione era solo quella di diventare una buona cantante di piano bar, visto che di donne ce n’erano ben poche… Poi la vittoria di Sanremo, già di per sé inaspettata, ha spalancato altre inaspettate porte per una ragazzina abituata sino ad allora a cantare nella mansarda della casa di Solarolo dove, ogni tanto, i vicini bussavano per chiedere di abbassare il volume. Non è mancato un vero e proprio momento di commozione.

"Sono anche andata da una psicologo – ricorda – perché mi sentivo in colpa ad avere successo e vivevo continuamente con l’ansia da prestazione. La mia voce è qualcosa con cui sono nata, non è un merito. In tanti ne sono innamorati e questo mi inorgoglisce molto. Col tempo ho capito che non è solo fortuna e che per non continuare a interrogarmi e a piangere, devo fare i conti con la paura di essere speciale, una paura che mi coglie soprattutto in Italia e non all’estero dove le persone convivono meglio con i vari talenti. Dopo 28 anni di carriera, tremo ancora all’idea di parlare con Pippo Baudo, mentre mi trovo a mio agio a chiacchierare con Beyoncé".

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La Pausini specifica che la pandemia ha ‘spezzato’ il suo equilibrio: abituata a girare il mondo tutto l’anno e a restare in Italia non più di un mese, si è trovata a restare stanziale. Ed è qui, nel suo paese natio, che avverte maggiormente il peso della responsabilità, in mezzo a chi l’ha vista crescere, partire da un piccolo paese di provincia.

"Solo sul palco mi sento tranquilla e se dico sempre: ‘Grazie, Italia!”, anziché semplicemente ‘Grazie, mamma!”, un motivo ci sarà".

Ora la volontà di vincere c’è tutta. "Arrivata a questo punto, mi romperebbe un po’ se non accadesse – rivela –. Il testo della canzone, che per la prima volta ho sentito in inglese e poi è stato riscritto in italiano su invito del regista Ponti e della compositrice Diane Warren, è molto significativo, è il vero messaggio: ci si può sentire protetti anche senza avere una famiglia. Calza perfettamente con i tempi che stiamo vivendo e negli Usa sta spopolando".

Pausini conclude ringraziando Sophia Loren e Diane Warren, per averla scelta per il progetto. Con loro si sente quasi giornalmente da Roma e ora sta organizzando tutta la promozione in attesa della grande notte degli Oscar: la 93esima edizione si terrà il 25 aprile, con un ritardo di circa di due mesi rispetto alle usuali date di fine febbraio.