Reggio Emilia, schiaffi e botte ai bimbi dell’asilo. La maestra subito a processo

Il pm: "Prove schiaccianti" per la docente di 56 anni del Malaguzzi

Un'immagine tratta da una mostra sui bambini maltrattati (Ansa)

Un'immagine tratta da una mostra sui bambini maltrattati (Ansa)

Reggio Emilia, 17 gennaio 2019 - Approda in tribunale la vicenda che ha creato scalpore per aver portato alla ribalta la scuola comunale ‘Loris Malaguzzi’, conosciuta come ‘l’asilo più bello del mondo’, meta di visite da insegnanti stranieri che arrivano a Reggio per studiare i metodi educativi teorizzati dal celebre pedagogista. È tra le pareti dell’istituto, infatti, che si sarebbero consumati i maltrattamenti per i quali una maestra di 56 anni, nata a Sassuolo (Mo) e residente a Scandiano, nel settembre 2018 è stata sospesa dall’insegnamento per sei mesi sia in quella scuola sia in tutte le altre. La misura è stata chiesta dal pm Stefania Pigozzi (che ora non lavora più a Reggio) ed è stata disposta dal gip Luca Ramponi, in seguito a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della stazione di Santa Croce. Grazie a intercettazioni ambientali e telecamere nascoste, i militari avevano documentato decine di episodi tra settembre 2017 e giugno 2018, in cui i bambini risulterebbero vessati dall’insegnante.

Di recente il pm Valentina Salvi, ritenendo evidenti le prove di colpevolezza, ha chiesto e ottenuto dal gip Ramponi il decreto di giudizio immediato, caratterizzato dalla mancanza dell’udienza preliminare. La donna è accusata di maltrattamenti verso otto bambini, tutti di quattro anni: «Infliggeva loro abitualmente sofferenze fisiche e psicologiche e si rivolgeva loro con voce rabbiosa e toni minacciosi e perentori», è scritto nel capo di imputazione, che entra nei dettagli delle aggressioni fisiche: «Li strattonava violentemente, li afferrava per il collo e li tirava per i capelli, li rovesciava dalla brandina sulla quale erano sdraiati per il riposino quotidiano, li stringeva con forza per le braccia e dava loro pizzicotti alle braccia e alle gambe, causando lividi». Non solo: «Li apostrofava con frasi come ‘Piangi pure, non mi interessa sentirti piangere... Se continui così non vieni neanche a tavola. Vuoi vedere che finisce male davvero? Alzati, alzati, girati. Guarda che finisce male. Mettiti giù perché se arrivo su... poi ti spiego cosa farai... se fai ancora così finisce male». La donna ha anche «strappato i peluche dalle mani dei bambini e li ha schiaffeggiati all’altezza di gambe e natiche, incutendo in loro paura e disagio».

L’indagine era stata avviata dopo la querela di una madre che, durante le vacanze di Natale, aveva notato i comportamenti insoliti della figlia che appariva terrorizzata e spesso si faceva addirittura la pipì addosso. La piccola ha così mostrato i lividi per i pizzicotti subìti: «Me li ha fatti la maestra...». E via via si sono aggiunti altri genitori. Le denunce si sono moltiplicate e così,i carabinieri hanno piazzato microspie e videocamere sia nelle aule sia nel dormitorio della sezione scolastica di via Cassala. In questi mesi diverse famiglie hanno deciso di affidarsi agli avvocati Marco Fornaciari e Marcello Fornaciari, con l’intenzione di chiedere i danni alla maestra. «Ci costituiremo parte civile», annunciano i legali in vista del processo che è fissato a breve. Un’indagine interna «che non andrà ad interferire con il procedimento giudiziario in corso» e l’avvio di un percorso per potenziare il dialogo tra la scuola e le famiglie erano state le proposte avanzate durante un incontro con i genitori in settembre dall’assessore comunale all’Educazione Raffaella Curioni. Subito dopo la sospensione dal lavoro, la donna aveva fatto sapere di essere «molto provata» e di voler spiegare «ogni singolo episodio» a lei addebitato. Ora ha incaricato l’avvocato Alessandro Nizzoli come difensore di fiducia.