Reggio Emilia, bimbi maltrattati all'asilo, spinte e frasi razziste. Tre maestre indagate

Inferno in una materna. Divieto di dimora in provincia e accesso a tutti gli asili per due insegnanti

Un carabiniere esamina le immagini di una telecamera installata in un asilo

Un carabiniere esamina le immagini di una telecamera installata in un asilo

Scandiano (Reggio Emilia), 9 luglio 2019 - Un mondo dove il bambino è centrale, costruito anche attraverso il suo pensiero e le sue mani. Un mondo, un vanto di Reggio Emilia, che ora sembra sgretolarsi, a colpi di inchieste. Un giardino attrezzato, atelier per attività creative e una palestra, tutto a misura di piccoli: le dotazioni di una scuola dell’infanzia statale di Scandiano non sono certo una rarità nella provincia di Reggio, città famosa per «gli asili più belli del mondo», nati dall’innovativo metodo del pedagogista Loris Malaguzzi.

Ma in quell’asilo del comune che diede i natali a Matteo Maria Boiardo (omettiamo il nome della struttura per tutelare i minori) una quindicina di bambini, dai tre ai cinque anni sarebbero stati sottoposti a vessazioni da alcune insegnanti. Qualcuno di loro, di origine straniera, sarebbe stato apostrofato dalle con parole ritenute razziste: «Bambino color cioccolatino». E poi minacce: «Non ti do l’acqua». Ma anche strattoni e spinte. Piccoli che sarebbero stati afferrati per un braccio e alzati con forza. In un caso uno di loro sarebbe finito a terra scoppiando a piangere. Un altro, che si era fatto la pipì addosso, sarebbe stato lasciato da solo per una decina di minuti in bagno: «Deve sentirsi a disagio», avrebbe detto una maestra.

Sono solo alcuni degli episodi che vedrebbero come responsabili tre insegnanti della scuola dell’infanzia statale di Scandiano, di cui due ora – una reggiana 56enne e una 54enne di origine pugliese ma residente in città – sono state sottoposte dal gip Giovanni Ghini al divieto di dimora in provincia e di accesso a tutti gli asili. Un’altra indagine che turba ulteriormente la provincia già scossa dai primi esiti dell’inchiesta ‘Angeli e demoni’, condotta sempre dagli uomini dell’Arma, sul presunto sistema di affidi illeciti di bambini, questa volta a Bibbiano, pilotato da assistenti sociali e psicoterapeuti, accusati di stendere relazioni false e di attribuire ai piccoli abusi sessuali in realtà mai subiti, pur di toglierli dalle loro famiglie per darli ad altre. Vicenda che ha visto finire ai domiciliari anche il sindaco Andrea Carletti per reati amministrativi, per aver affidato l’appalto della psicoterapia al centro studi ‘Hansel e Gretel’ di Torino, a professionisti pagati all’ora il doppio della media, struttura che risulta coinvolta anche nell’indagine parallela, Veleno’, sui bambini tolti nella Bassa modenese. E che ha messo in imbarazzo il Pd.

Al dirigente E scolastico dell’asilo di Scandiano si erano rivolti alcuni genitori, allarmati dai racconti dei loro figlioletti. I carabinieri hanno intercettato gli episodi installando a scuola le telecamere. Il sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti, nel precisare che il Comune non è coinvolto perché la scuola è statale, chiede che «eventuali responsabilità, se accertate, siano giustamente sanzionate. La priorità dev’essere la salvaguardia dei bambini».

Poco meno  di un anno fa nella scuola dell’infanzia ‘Malaguzzi’, fiore all’occhiello del ‘Reggio approach’, una maestra 55enne era sta sospesa per sei mesi, sempre per maltrattamenti, accusata di aver preso bambini per il collo, di aver tirato loro i capelli, di aver rovesciato gli alunni durante il pisolino, dato loro pizzicotti procurando lividi, di aver strappato di mano i pelouche. Nove madri si sono costituite parte civile. Con il fiato sospeso, come tanti altri genitori, negli ultimi mesi, in questa provincia, si stanno interrogando.