Bibbiano (Reggio Emilia), 7 giugno 2023 – L’assoluzione in Appello dello psicoterapeuta Claudio Foti nel caso affidi di Bibbiano, che sconvolse non sono la Val d’Enza, ma tutta l’Italia quattro anni fa, ha provocato forti reazioni anche negli altri imputati nel processo in corso a Reggio Emilia, che restano comunque diciassette. Tra questi c’è anche il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti.
La Procura: “Valutiamo il ricorso”
"Gli assunti accusatori hanno trovato una severa smentita”, ha detto l'avvocato Giovanni Tarquini, parlando per conto del primo cittadino. Il quale reputa l'assoluzione di ieri di Foti “un passaggio molto importante nel tormentato percorso verso la verità” dell'inchiesta Angeli e Demoni.
“Occorrerà attendere come sempre le motivazioni - aggiunge il legale -, ma questa decisione, così netta nell'escludere ogni profilo di rilievo penale ed ogni irregolarità in capo a Foti, sembra confermare ciò che questa difesa ha sempre sostenuto, ossia la totale buona fede del sindaco Carletti nell'assoluta correttezza e piena affidabilità delle attività svolte della onlus Hansel & Gretel e del percorso terapeutico svolto dagli assegnatari del servizio. Noi proseguiamo nel paziente lavoro che ci vede coinvolti, allo stesso fine, nel processo attualmente in corso”.
Foti: “Riconosciuta verità, ma la mia vita è stata distrutta”
"C'è stato un riconoscimento di verità, ma resta il fatto che per 4 anni questa verità è stata rovesciata, manipolata. Sono stato assolto con la formula 'il fatto non sussiste'. Per fortuna che giudici coscienziosi me lo hanno attestato 'il fatto non sussiste'. Ma la mia vita personale e professionale è stata distrutta. Il 95 per cento del mio lavoro è finito. Il centro studi 'Hansel e Gretel', che era una agenzia che si occupava di ascolto dei bambini, seppellito da una marea di fango, ha cessato la sua attività. Sono vivo, ma solo per aver attivato risorse interne ed esterne che ho dovuto attivare. Altrimenti non starei qui a parlarne", si sfoga lo psicologo e psicoterapeuta Claudio Foti in una intervista rilasciata ad Irene Testa, su Radio Radicale per la rubrica 'Lo stato del Diritto'. Foti ha poi aggiunto: "Si costruisce la stigmatizzazione, la demonizzazione. Ad un certo punto è venuto fuori che c'era una indagine per maltrattamenti in famiglia. E' stato il momento più doloroso. Quando il procedimento viene archiviato nessuno ne parla. Prima si riferisce sul telegiornale. Però poi quando le cose si chiariscono nessuno ripara".