FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Consegna oro e denaro al finto assicuratore

"Suo figlio ha fatto un incidente, va pagato l’avvocato". Si presenta un giovane che incassa e reclama dall’anziana altri 10mila euro

Il telefonino dell’anziana squilla: "Suo figlio ha avuto un grave incidente stradale, ha bisogno di denaro per l’avvocato: le manderemo a casa un addetto". La donna precipita in uno stato di angoscia e vulnerabilità psicologica, ed invita al proprio domicilio gli sciacalli. Truffa ai danni di una 83enne cavriaghese, lunedì mattina, commessa da almeno due individui che hanno toccato le corde emotive più profonde della vittima per farsi consegnare denaro e gioielli.

Un raggiro spregevole, riuscito a metà grazie all’intervento della figlia che ha impedito che l’anziana prelevasse in banca - come chiesto dai malviventi - 10mila euro in contanti per pagare il fantomatico avvocato. Ora i carabinieri di Cavriago, subito intervenuti, stanno indagando.

"Io per mio figlio farei di tutto - spiega la vittima - Quando quell’uomo m’ha telefonato, ha detto di essere dell’assicurazione. M’ha comunicato che mio figlio, andando al lavoro, aveva quasi ucciso un ciclista. Che era stato arrestato e a breve sarebbe stato processato. Che c’era bisogno di pagare un anticipo di spese". Si esprimeva in un italiano forbito. Dopo pochi minuti alla sua porta si è presentato un giovane distinto e ben vestito, che lei ha fatto entrare: "Avevo solo 250 euro. Lui mi ha allora chiesto se avevo oggetti in oro, che si possono vendere rapidamente. Tranne la fede, gli ho dato tutto ciò che avevo: anelli, orecchini, oggetti a cui ero affezionata. Per fortuna gli ori più preziosi sono in cassetta di sicurezza. Al giovane non bastava, così mi ha invitato ad andare in banca a ritirare 10mila euro". L’anziana rapidamente si è recata allo sportello: il cassiere insospettito ha chiamato sua figlia, che ha chiesto di bloccare il prelievo ed è accorsa, trovando la madre al telefono con i truffatori. "Mi sono fatta dare il cellulare - racconta la donna - e l’interlocutore si è qualificato come maresciallo dei carabinieri: m’ha intimato di lasciare mia madre sola a casa e di correre alla Caserma centrale a Reggio, perché mio fratello rischiava una condanna per omicidio ed altre baggianate. Ho capito subito che era un raggiro e l’ho diffidato dal molestarci. Ero così indignata ed arrabbiata che non ho avuto la lucidità di trattenerlo al telefono, chiamando nel contempo il 112".

La famiglia ringrazia i carabinieri di Cavriago - quelli veri! - intervenuti subito: "Hanno ascoltato con pazienza ed affetto mia madre, confortandola, facendole capire che la colpa di queste pessime esperienze non è mai della vittima ma dei delinquenti".