"Così Bertolotti diffuse la donazione del sangue"

"Così Bertolotti diffuse la donazione del sangue"

"Così Bertolotti diffuse la donazione del sangue"

Ottavio Perrini, presidente dell’Avis comunale, ricorda con affetto il dottor Paolo Bertolotti, psichiatra ed ex consigliere comunale, di cui stamattina (10,30, chiesa di Massenzatico) si celebrano le esequie.

"Classe 1929, tessera Avis n° 340, anno 1954. Si avvicinava così il giovane medico trasfusionale all’Avis Reggiana. Si scontrò subito con una realtà complessa, fatta di pregiudizi sulla donazione, sulle scarse risorse per divulgare quanto donare rappresentasse per tanti l’opportunità di concorrere a salvare vite che altrimenti non avrebbero avuto scampo. 1954, 190 donatori con una crescita di pochissime unità: nel 1955 i donatori erano solo 238".

"Questo quadro desolante – continua Perrini – si rappresentò agli occhi di questo giovane medico che però seppe trarne, insieme agli altri eroici consiglieri e al presidente di allora, il prof. Guido Franzini fondatore dell’Avis Reggiana, una visione che proiettò verso il futuro. Quindi, il 16 marzo, domenica, “appena il tempo migliora”, fu allestita una grande tenda in piazza Cavour di fronte al Valli. I Vigli del Fuoco la misero in piedi e lì, quella domenica 16 marzo 1958, ci fu il salto. La donazione di sangue assunse carattere sociale, entrò a far parte del vissuto collettivo cittadino. Ed il giovane medico Bertolotti, chino sui suoi pazienti, mentre provvedeva ai prelievi, sorrideva. Aveva fornito una traccia ed aveva capito che con la sua professionalità e la sua maniera sempre garbata aveva inciso sulla diffidenza di tanti".

"Questa esperienza – ricorda l’attuale presidente Avis – fu ripetuta anche in provincia, a Brescello e a Rubiera con successo ascendente. Nella grande tenda prestata dai Vigili del Fuoco, si consumava un piccolo miracolo ad opera di un giovane medico che in grande sinergia con l’altro medico, Franzini, aveva visto il futuro. In breve i donatori attivi crebbero di numero in modo esponenziale raggiungendo i 1487 associati".

"Erano anni ruggenti dove ai prelievi trovavano sfondo i luoghi più disparati: cooperative, ambulatori medici, in tutti i luoghi disponibili ed in tutti questi luoghi, l’immagine del dottor Bertolotti (foto), con il suo bonario sorriso, angelo custode per i donatori che vi si affidavano, ancora la si potrebbe percepire nella suggestione delle ombre negli angoli. Grazie Paolo, capace di tracciarci il cammino con il tuo esempio, di uomo, di medico e di volontario Avis non smetterai mai di ispirarci e rinfrancarci nei nostri ruoli".