Diocesi, in vendita anche le canoniche

Dopo il seminario prosegue l'opera di razionalizzazione: si vende il Centro Giovanni XXIII

 Il grosso progetto coinvolge i principali beni patrimoniali della Chiesa, voluto fortemente dal vescovo Camisasca

Il grosso progetto coinvolge i principali beni patrimoniali della Chiesa, voluto fortemente dal vescovo Camisasca

Reggio Emilia, 21 aprile 2015 - DOPO il seminario, la Curia mette in vendita anche il Centro Giovanni XXIII di via Prevostura 4 e alcune canoniche. Il tutto fa sempre parte del grosso progetto di razionalizzazione che coinvolge i principali beni patrimoniali della Chiesa locale, voluto fortemente dal vescovo Massimo Camisasca. Un’opera che serve principalmente a gestire al meglio e ridurre i costi degli immobili in mano alla Curia. Come spiega don Alberto Nicelli, parroco dell’unione pastorale di Guastalla e vicario generale della diocesi, partendo di nuovo dalla vicenda del seminario.

«ANCORA non ci sono richieste per acquistare l’imponente struttura di viale Timavo – spiega don Nicelli –, ma voglio ribadire che l’esigenza di venderne una parte deriva dal non volerci più accollare il disavanzo di oltre 300mila euro annuale, costo che è fuori dalla portata della diocesi. Non è ovviamente un’operazione a cuor leggero, perchè il seminario è un edificio nato grazie ai sacrifici di chi ci ha preceduto e costituisce un pezzo di storia della nostra realtà. E soprattutto bisognerà rispettarne la vocazione originaria che è quella socio-assistenziale (cioè si potrà sfruttare lo spazio, ad esempio, per costruire case di riposo o locali funzionali alle scuole, ndr). Certo, se qualcuno fosse disposto a comprare l’intera struttura, anzichè solo i tre quarti, prenderemmo in considerazione la proposta. Però, lo ripeto: acquirenti non ce ne sono. Quanto vale l’immobile ad H? Stiamo facendo fare delle stime ad agenzie apposite per avere un’idea. Poi tutto dipenderà anche da quelle che saranno evenutali offerte».

«QUINDI siamo ancora in una fase iniziale del processo - sottolinea il vicario generale -, in cui dobbiamo definire bene tutte le mosse. Come per esempio dove spostare gli uffici diocesani, il centro teologico e i seminaristi. Si è pensato a via Prevostura, come detto nel comunicato ufficiale, ma anche il Centro Giovanni XXIII è in vendita e se verrà ceduto si dovrà ragionare in merito a una soluzione alternativa. Niente è definito. Il Centro, infatti, fa parte di un pacchetto di gioielli di famiglia su cui si sta facendo una attenta valutazione. Altri immobili in vendita sono varie strutture, legate alle parrocchie, che vengono utilizzate poco o nulla e anche alcune canoniche. Sia chiaro, però, e ci tengo a specificarlo, non rientrano nell’ambito di questa razionalizzazione le chiese, che rimangono incedibili per il vescovo. Noi abbiamo l’obbligo di gestire il patrimonio della Curia in modo corretto ed oculato, utilizzando le risorse senza sperperi e affinché possano rendere nel miglior modo possibile».