La casa dove fu ucciso Paolo Eletti è stata dissequestrata. È la decisione presa dal presidente della Corte d’Assise Cristina Beretti, che ha accolto la richiesta dell’avvocato Claudio Bassi, che tutela Sabrina Guidetti, moglie della vittima e madre di Marco Eletti, che durante il processo ha confessato la responsabilità della morte del 58enne e del tentato omicidio della mamma.
Il giovane è stato condannato a 24 anni e 2 mesi per l’omicidio di Paolo, finito a martellate nell’abitazione di San Martino. Il pm aveva chiesto l’ergastolo. A carico del 33enne è stata riconosciuta l’aggravante della premeditazione, mentre sono caduti i futili motivi e l’utilizzo di sostanze venefiche. Quest’ultimo è stato invece riconosciuto per il tentato omicidio della madre, che fu trovata narcotizzata e coi polsi tagliati a fianco del cadavere del marito.
La donna tornerà a vivere nella casa di via Magnanini dove si consumò l’orrore? "Dovrà valutarlo, così come altre possibili soluzioni", risponde l’avvocato Bassi, che in passato aveva avanzato la stessa richiesta ottenendo una prima risposta negativa - la Procura voleva che la casa rimanesse a disposizione per eventuali accertamenti - e successivamente un primo parziale dissequestro, che coinvolgeva solo la parte posteriore della abitazione, dotata di ingresso autonomo e non coinvolta nei tragici eventi del 24 aprile 2021.
Ora entrambi gli appartamenti che compongono la casa tornano nella piena disponibilità della proprietaria: atttraverso il suo legale, da tempo chiedeva di fare lavori di manutenzione ritenuti indispensabili dopo la chiusura forzata legata alle indagini.
Alessandra Codeluppi