Dov’è Giuliano Ruffini? Giallo sul mercante d’arte di Reggio Emilia

In vista di una possibile estradizione un giornale francese dice che non è reperibile. Ma a Vetto qualcuno lo ha visto una settimana fa

Giuliano Ruffini è al centro di un’inchiesta internazionale

Giuliano Ruffini è al centro di un’inchiesta internazionale

Reggio Emilia, 18 nocembre 2022 - Dov’è Giuliano Ruffini? Si colora di una nuova pennellata di giallo, la vicenda legata al 77enne originario di Vetto, mercante d’arte al centro di un’inchiesta internazionale nella quale si ipotizza una presunta falsificazione, avvenuta a Reggio, di importanti dipinti. In prossimità di una possibile estradizione, infatti, pare che Ruffini non sia più reperibile.

Aggiornamento: Reggio Emilia, Giuliano Ruffini è stato arrestato

O questo è quanto sostengono alcuni giornalisti francesi. Le indagini, avviate nel 2015 dalla magistratura parigina, si sono estese anche all’Italia: alcuni quadri di grandi maestri del passato, esposti nei musei o venduti a privati per cifre milionarie, altro non sarebbero che ‘croste’. Magari di buona mano, ma non certo gli autentici capolavori di firme che figurano nei libri di storia dell’arte. Da allora si sono susseguiti sequestri di opere, tra lo stupore di musei, centri espositivi e collezionisti, analisi di esperti e vivaci dibattiti tra studiosi. In passato la Francia ha chiesto l’estradizione di Ruffini, indagato per truffa, frode e ricettazione nel commercio di opere d’arte, a cui finora non è stata data esecuzione a causa di una lunga trafila giudiziaria. Oltre a lui risultavano sott’inchiesta il figlio Mathieu e il pittore di Montecchio Lino Frongia.

La consegna del 77enne a Parigi era stata subordinata alla conclusione di un processo a Reggio per un’evasione fiscale milionaria: sia lui, sia il figlio Mathieu erano stati assolti a fine aprile "perché il fatto non sussiste". Da allora, trascorsi i 90 giorni per il deposito delle motivazioni e altri 45 per l’eventuale appello della Procura, si sono in teoria aperte le porte per l’estradizione. All’epoca, tramite l’avvocato Federico De Belvis, Ruffini si era detto "pronto a difendersi dalle accuse". Ma ora è sorto un nuovo intrigo dentro l’intrigo, sollevato sul ‘The Art Newspaper’ dal giornalista Vincent Noce, esperto che ha dedicato alla vicenda pure un libro, ‘L’affare Ruffini. Inchiesta sul più grande mistero del mondo dell’arte’ e che sostiene che il 77enne sarebbe di fatto irreperibile.

Uno degli avvocati di Ruffini a Parigi ha riferito al giornale specializzato che lui "è libero di andare e venire e non è limitato da alcun controllo o disposizione legale". Ma, secondo il giornalista, "non risulta che Ruffini, contattato via mail, e neppure il legale francese, abbiano confermato se si difenderà davanti al giudice d’Oltralpe". Citando fonti proprie, sostiene che lui non sia reperibile neppure nel nostro territorio: "Le forze dell’ordine non sono riuscite a trovarlo - scrive Noce - nella sua abitazione sulle montagne reggiane". Non solo: "Lui non ha più risposto alla convocazione della polizia, che sembra non avere idea di dove si trovi e se sia ancora in Italia". Per poi aggiungere particolari curiosi: "Abbiamo scoperto che le sue linee telefoniche sono state interrotte e lui non ha risposto alle mail che gli chiedevano se sarebbe stato pronto a difendersi davanti al giudice francese o se fosse davvero latitante".

Fin qui la ricostruzione della testata francese, che sembra cozzare contro quanto emergerebbe da Vetto, dove Ruffini sarebbe tutt’altro che un fantasma. Alcuni residenti ci raccontano infatti di averlo avvistato, "l’ultima volta circa una settimana fa", mentre guidava tra le colline in cui è immerso il paese, "al volante del suo fuoristrada scuro". E di averlo notato pure nei mesi scorsi, alla guida oppure "mentre entrava in qualche negozio del paese". Tra le opere finite al centro dell’inchiesta parigina, una ‘Venere’ che fu sequestrata durante una mostra nel 2016 ad Aix-en-Provence, di proprietà di un principe del Liechtenstein che la comprò per 7 milioni, ritenendola opera del pittore tedesco rinascimentale Cranach il Vecchio e a cui fu poi restituita. E anche un ‘San Francesco’ di El Greco, di proprietà di Frongia, prelevato in quell’anno dalla Finanza durante una mostra a Treviso. Secondo il critico d’arte Vittorio Sgarbi entrambe le opere erano originali e si espresse per l’autenticità del dipinto esposto a Treviso anche la massima esperta spagnola del pittore.