GABRIELE GALLO
Cronaca

Duello davanti al Tar. Provincia batte Comune. La quercia di via Rosselli alla fine sarà tagliata

Palazzo Allende deve fare posto alla palestra del Motti, al polo di Coviolo. Il Municipio si oppone e perde. I giudici: "Il vostro regolamento lo permette".

Duello davanti al Tar. Provincia batte Comune. La quercia di via Rosselli alla fine sarà tagliata

Palazzo Allende deve fare posto alla palestra del Motti, al polo di Coviolo. Il Municipio si oppone e perde. I giudici: "Il vostro regolamento lo permette".

Il derby del "verde" lo vince, per il momento la Provincia di Reggio, segnando un gol importante nella contesa che lo vede avversario del Comune in merito alla vicenda della maestosa e secolare quercia posta nel campo da calcio di via Gastinelli, a mezzo tra l’azienda agraria dell’Iis "Zanelli" e la sede dell’Istituto "Motti".

L’Ente di corso Garibaldi la vuole abbattere, per fare spazio alla realizzazione di una nuova palestra nell’ambito del nascente polo scolastico di via Fratelli Rosselli. L’Amministrazione Comunale, forte di un parere espresso dal Consorzio Fitosanitario, a fine marzo scorso aveva invece dato "parere negativo" alla rimozione della citata fagacea. Pronunciamento contro il quale la Provincia ha fatto ricorso, assistita dall’avvocato Alessandro Merlo e, per il momento, gli è stata data ragione.

Il Tar di Parma, nella seduta del 24 luglio presieduta dal Giudice Italo Caso, ha infatti accolto il ricorso dell’Ente di corso Garibaldi, compensando le spese legali ma condannando piazza Prampolini alla refusione alla Provincia del contributo unificato. Dopo avere esaminato le reciproche deduzioni i giudici amministrativi hanno concluso che "il parere negativo (del Comune di Reggio, ndr) è viziato da erronea applicazione del Regolamento comunale poiché esprime un giudizio negativo sull’abbattimento dell’esemplare a fronte di una situazione di fatto incontestatamente rientrante nella tipologia arborea sottoposta alla deroga al divieto di abbattimento dal Regolamento che il Comune stesso ha così predisposto e però male attuato".

In parole semplici, secondo il Tar di Parma, l’amministrazione reggiana ha avvalorato l’articolato parere del Consorzio Fitosanitario, trascurando però il fatto che il proprio Regolamento per il verde pubblico prevede norme molto stringenti per vietare l’abbattimento di alberi, in presenza di necessità di pubblica utilità, "autovincolandosi", questa la parola utilizzata dai magistrati ducali, essa stessa. Perché è proprio nelle more del linguaggio del Regolamento che non si ravvisa nella quercia di via Gastinelli quella "straordinarietà" che avrebbe potuto salvarla. L’eccesso di burocrazia ha in pratica vanificato le idealità stesse del regolamento quali "l’importanza vitale che il verde riveste...come bene comune da tutelare, sia per il benessere delle persone che per la salvaguardia dell’ambiente presente e… costituisce importante risorsa naturale e patrimonio storico- ambientale della città".

In estrema sintesi il Comune, pur in buonafede, secondo il Tar si è dato la zappa sui piedi da solo. Adesso il destino della splendida quercia, che peraltro gode di ottima salute ma, per ammissione stessa della Provincia, non può essere espiantata e trasferita in altro luogo per gli altissimi costi dell’operazione (circa 100mila euro) è appeso a un filo sottilissimo.

Nel frattempo la sega che la taglierà è pronta ad uscire dai magazzini della Provincia.