Reggio Emilia, l’albanese espulso e tornato 13 volte

Record di un clandestino, i viaggi in aereo per Tirana pagati dallo Stato

Emiljano Fejzo, l'albanese espulso e tornato 13 volte

Emiljano Fejzo, l'albanese espulso e tornato 13 volte

Reggio Emilia, 8 giugno 2019 - Tredici volte espulso dall’Italia con decreto, undici volte accompagnato in modo coattivo in aereo alla frontiera e altrettante ritornato dall’Albania con la beffarda caparbietà di chi sa che i confini italiani sono un colabrodo e che le forze dell’ordine non hanno né mezzi materiali né strumenti legislativi efficaci per far fronte alle continue violazioni della Bossi-Fini. Il recordman dell’espulsione Emiljano Fejzo, 36 anni, ora attende il prossimo processo per direttissima a casa della sua compagna Alina C. nel paesino di Sant’Ilario, nel Reggiano. 

IL COMMENTO Confini girevoli di Beppe Boni 

Unico obbligo, la firma due volte alla settimana nella caserma dei carabinieri del paese, di cui è regolarmente ospite. Qualche precedente penale per reati contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, disoccupato, in questa operosa fetta d’Emilia tra le provincie di Reggio e Parma dal 2005 riesce a rimediare solo qualche lavoretto in nero come manovale o imbianchino, ma fa la spola dall’Albania senza ostacoli di tipo economico. 

L'andata – con tanto di scorta – gliela offre lo Stato italiano. Al ritorno pensa lui: "Sono di Durazzo – ci spiega –. Al porto mi conoscono tutti e un passaggio per ritornare lo rimedio sempre".

L’ucraina Alina chiosa: "È un pesce che si mette dietro le navi: torna sempre, per me". I due intendono sposarsi: la donna, 54 anni, per sette anni è stata regolarmente assunta come badante e ha un permesso di lunga durata. Se convolassero a nozze, lui potrebbe chiedere il ricongiungimento familiare: "Tutti i documenti sono pronti. Manca solo un foglio – sostiene Fejzo –. Non riesco ad averlo tra carcere, processi ed espulsioni".

L’ultima è stata meno di due settimane fa: la mattina del 23 maggio, è stato imbarcato su un volo da Malpensa per il Paese delle Aquile, ma pochi giorni dopo era già sul suolo italiano. 

Martedì è stato intercettato dai carabinieri in centro a Sant’Ilario, mercoledì al Palazzo di Giustizia di Reggio Emilia si è svolta l’udienza di convalida degli arresti in attesa dell’ulteriore, inevitabile provvedimento di espulsione (nella «collezione» ce ne sono anche di quelli emessi dai prefetti di Bologna e di Treviso).

"Ha dieci denunce in stato di arresto per reingresso illegale e due a piede libero per aver violato le misure imposte dal questore in alternativa all’accompagnamento", fanno sapere dal Comando provinciale dell’Arma. L’avvocato Paolo Bertozzi, che assiste l’albanese da anni, gioca a carte scoperte: "Chiederò al giudice che i reati siano considerati in continuazione anche con le pene già scontate (8 mesi, ndr). Ho anche già fatto presente che Fejzo ha avviato le pratiche per il matrimonio... A volte sembra che la Bossi-Fini sia un sistema per creare ostacoli burocratici a tutti, anziché regolamentare gli ingressi".