Ex Goldoni, in bilico settanta posti di lavoro

Ma il sindaco Malavasi rilancia: "La storicità del marchio potenzialmente consente di accedere a importanti risorse pubbliche"

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In attesa di ufficializzare la cessione dell’ex Goldoni alla società Keestrack, azienda belga con sede in provincia di Treviso, si guarda con un pur cauto ottimismo al futuro della storica società situata tra Migliarina di Carpi e Rio Saliceto, che occupa pure numerosi lavoratori del Reggiano.

Negli incontri dei giorni scorsi, che hanno coinvolto le parti sociali, la società multinazionale intenzionata all’acquisizione ha confermato la volontà di salvaguardare l’attività nella sede emiliana, oltretutto con un ritorno ai prodotti meccanici per l’agricoltura di piccole dimensioni, che in passato hanno fatto la fortuna della Goldoni, contrariamente ai mega impianti voluti dalla proprietà cinese, che invece hanno trovato una fortissima concorrenza all’estero, provocando effetti negativi sui bilanci aziendali.

In base agli impegni della futura proprietà, viene garantito il mantenimento dell’attività nello stabilimento di Migliarina, ma con l’impiego di non più di 110 lavoratori. Considerando l’organico attuale, resterebbero da definire circa settanta posizioni, ma da affrontare con un rinforzo degli ammortizzatori sociali per il medio periodo, garantendo in tal modo i lavoratori esclusi in attesa di nuova collocazione o della maturazione delle scadenze per il pensionamento.

"In questi giorni – conferma il sindaco di Rio Saliceto, Lucio Malavasi, che sta seguendo la vicenda dall’inizio – sono previsti incontri e assemblee, alla ricerca delle soluzioni più adeguate. Devo dire che tutte le parti coinvolte hanno dimostrato la massima attenzione alla positiva risoluzione della vicenda, muovendosi in armonia e sulla stessa direzione. Inoltre, la storicità dell’ex Goldoni potrebbe consentire di accedere a importanti risorse pubbliche a fondo perduto, a tutela proprio dei marchi storici. Credo che la Goldoni, con la sua storia ormai settantennale, possieda le caratteristiche per fare parte di questa categoria. Si tratta di fondi previsti per legge, che ammontano anche a diversi milioni di euro, stanziati per salvaguardare proprio i marchi storici delle aziende italiane".

Intanto, si sta preparando un nuovo bando per manifestazioni di interesse all’acquisizione dell’azienda, dopo l’annuncio dell’attuale proprietà cinese di svincolare anche il marchio e la proprietà intellettuale.

Dunque, cambiando le condizioni generali, è stato deciso di ripetere pure il bando, tenendo conto delle novità emerse di recente. E questo potrebbe attirare l’attenzione di altri gruppi industriali, con la possibilità di migliorare ulteriormente la proposta complessiva di acquisizione della Goldoni. Presto verrà convocata un’assemblea generale dei lavoratori – che da mesi sono impegnati in un presidio davanti all’azienda – per fare il punto della situazione e aggiornare il quadro generale della vicenda.

Antonio Lecci