Faide e risse: due accusati di tentato omicidio

Membri del gruppo 'Ak-47 Carpi' definiti pericolosi socialmente per episodi di violenza e tentato omicidio legati allo sfruttamento del lavoro. Indagati e arrestati.

Pericolosi socialmente. Così sono stati definiti ieri in conferenza stampa i membri del gruppo ’Ak-47 Carpi’. Gli stessi, a seguito di una spaccatura all’interno del gruppo stesso, che si era diviso in due fazioni, avevano dato vita ad una violenta rissa, avvenuta nella notte del 23 aprile del 2022, utilizzando varie armi. Il 6 ottobre 2022, sempre a Carpi, ennesimo episodio di inaudita violenza legato questa volta alla contrapposizione tra due distinti gruppi, quello di Carpi e un altro di Brescia. Due pakistani, autori materiali e indagati per tentato omicidio, insieme ad altri 14 uomini (tredici di origine pachistana ed uno di origine indiana) erano partiti da Brescia per dar vita alla spedizione punitiva nei confronti di un connazionale. Il gruppo era arrivato a Carpi a bordo di tre auto armato di bastoni, mazze, coltelli e accette e il giovane, raggiunto da più fendenti, si era salvato solo grazie all’arrivo della polizia. Lo scorso 7 aprile, invece, era stata proprio la vittima del tentato omicidio del 2022, secondo le accuse, insieme ad altri tre indagati a ‘vendicarsi’, aggredendo due connazionali, utilizzando bastoni e machete. I carabinieri hanno recentemente sottoposto a fermo i responsabili, attualmente in carcere. "Nelle richieste di misura cautelare – ha detto ieri il procuratore capo di Modena Luca Masini – viene evidenziata la pericolosità sociale, documentata dai gravi ripetuti fatti di sangue: tentato omicidio, aggressioni e risse con armi. Questo gruppo aveva un movente economico: lo sfruttamento del lavoro, inteso come caporalato, è il movente che porta a tutte queste condotte che abbiamo documentato. L’associazione si costituisce progressivamente ad opera di un gruppo direttivo: è stato individuato un promotore, un pakistano di circa 30 anni più altri due collaboratori con un ruolo di assoluta fiducia da parte del promotore. Tutti i componenti aderivano a questa organizzazione che aveva delle regole: regole interne avallate da un giuramento di fedeltà e sottomissione alle decisioni del capo".