Furti in centro a Reggio Emilia, si stringe il cerchio sui responsabili

In questura regna un "cauto ottimismo" sull’individuazione degli autori. Alla ’Gargotta del Popol Giost’ il ladro ha usato le condutture dell’aria del locale

La Mobile sta stringendo il cerchio sugli autori dei furti in centro storico

La Mobile sta stringendo il cerchio sugli autori dei furti in centro storico

Reggio Emilia, 17 settembre 2021 - E’ un cerchio che a poco a poco si stringe e che dovrebbe portare, in tempi ragionevolmente brevi, all’individuazione dell’autore o degli autori della raffica di furti, effrazioni e ‘spaccate’ che si sono susseguite in Centro Storico dopo Ferragosto. Una striscia che prosegue, e che vede aggiungersi a ritmi serrati nuovi ‘bersagli’. Tra quelli ancora ‘inediti’, spicca l’osteria ‘Gargotta del Popol Giost’. Il (probabile) ladro ha dimostrato capacità acrobatiche e flessibilità corporea importante, essendosi introdotto nell’esercizio attraverso il cunicolo del sistema di areazione. Alla fine, la solita ‘firma’: è stato ripulito il fondo cassa. Pochi euro, ma è pur sempre un altro esercizio commerciale del centro che ha subito un furto. La casistica aumenta, le modalità appaiono ricorrenti, la ‘firma’, come detto, di queste azioni risulta sempre più nitida.

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E’ forse questo il motivo per cui in questura regna un "Cauto ottimismo", sulla buona riuscita delle indagini. Già la settimana scorsa, all’indomani dell’ultima ondata di spaccate ed effrazioni all’interno dell’esagono, la polizia di Stato aveva rassicurato i cittadini allarmati: "Ogni segnalazione viene presa seriamente. La Mobile sta indagando e sta raccogliendo gli elementi necessari per arrivare all’individuazione dei responsabili o del responsabile". L’ottimismo che serpeggia in via Dante è la conferma che le indagini sono andate avanti, che ulteriori elementi sono stati raccolti, che il cerchio sui possibili sospettati è sempre più stretto.

Il fatto è che i ‘sospettati’ per molti commercianti ed esercenti del Centro Storico sono già ben individuati. Li conoscono, li fotografano, se ‘li rimbalzano’ nelle chat che hanno dato vita per confrontarsi su tutte le situazioni che mettono a rischio l’incolumità degli esercenti e l’integrità delle attività. Ma anche per farsi forza l’uno con l’altro e trovare un terreno comune, magari pure un ‘fronte’ unitario su un tema che sta diventando alquanto fastidioso. Quelli più ‘arrabbiati’ denunciano in modo aperto, attraverso le piattaforme social, altri direttamente alle forze dell’ordine. In queste ore, nelle interlocuzioni di alcuni esercenti, stanno circolando foto di soggetti ben conosciuti, che hanno il malcelato ‘vizio’ di distruggere vetrine e cercare di introdursi all’interno di negozi, pub, ristoranti e prosciugare il fondo cassa – ove vi riescano - in Centro Storico. Di fronte a situazioni simili vi è l’ancestrale biforcazione tra ciò che il cittadino vorrebbe (individuazione rapida del ‘colpevole’, con le relative conseguenze) e quello che le indagini necessitano. I tempi divergono. "Eppure una cosa non ci stancheremo mai di sottolineare – fanno sapere dai piani alti della questura - Non smettete di segnalare. Più segnalazioni arrivano, più elementi circostanziati ci vengono forniti, e più noi come forze dell’ordine saremo efficaci nei nostri interventi". Ecco, il ‘monito’ rimane sempre quello: una telefonata al 113, o una denuncia in questura, rimangono, a tutt’oggi, azioni necessarie per poter attivare la polizia nella ricerca di autori di reati. ni.bo.