
L’abbraccio fra le docenti GIovanna Galli e Rita Cucchiara dopo l’elezione della prima rettrice donna di Unimore: fondamentale l’apporto di Reggio
di Alberto GrecoResponsabilizzata per il gran risultato ottenuto, anche a livello personale nella prima votazione del 4 giugno con 170 voti, e ancor più per la soddisfazione di avere spinto con l’appoggio della sede di Reggio Emilia la professoressa Rita Cucchiara alla vittoria nel ballottaggio di lunedì per il rettorato, la professoressa Giovanna Galli si concede ad alcune considerazioni sulla combinazione che ha fatto dell’apparentamento Cucchiara-Galli, un binomio vincente.
Giovanna Galli, docente della sede reggiana fin dal 2001 ha partecipato all’atto fondativo della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia, di cui è stata prima preside dal 2007 al 2010 e poi dal 2010, a seguito della trasformazione in Dipartimento di Comunicazione ed Economia, direttore in due periodi (2010-2012 e 2018-2024).
"Lavorare attivamente al processo di costituzione della Facoltà, con l’organizzazione di tutte le attività gestionali ad essa collegate – ha raccontato – è stata un’occasione unica per acquisire familiarità con i processi amministrativi e conoscere l’evoluzione delle modalità di raccordo con le Direzioni e gli Organi di Ateneo".
Ora quella esperienza le sarà preziosa per ciò che l’attende. Professoressa Galli dietro la vittoria storica della prossima rettrice, Rita Cucchiara, c’è il ruolo che ha giocato un’altra donna, lei. È una rivincita dell’universo femminile, poiché avete battuto un’accoppiata di uomini?
"No, non considero questa una vittoria ‘contro’ o ‘di genere’. Nella mia lettura è basata sulle opportunità di integrare linee di sviluppo complementari e condivise e sull’ampio livello di convergenza trovato negli obiettivi e contenuti dei programmi di Cucchiara e mio. Quindi, io interpreto il successo come una preferenza maggiore ricevuta da un asse programmatico rispetto a uno alternativo, in cui la combinazione di genere è ‘casuale’. Sono ovviamente molto orgogliosa che una donna per la prima volta e nell’850esimo di Unimore sia alla guida dell’Ateneo".
Vi attendevate un risultato di questa portata storica, anche perché partivate sulla carta svantaggiate?
"Abbiamo lavorato intensamente perché potesse accadere, con un confronto sempre costruttivo, aperto e partecipato con studentesse e studenti e colleghi docenti, ricercatori, del personale tecnico e amministrativo e bibliotecario. Riprendendo un punto delle linee programmatiche, penso che l’impegno per una comunità coesa, in cui ciascuno si possa esprimere al meglio e vedere riconosciute le proprie competenze sia stato apprezzato e sia stato interpretato come un invito ad un percorso di rinnovamento e crescita condiviso".
La sede d’ateneo di Reggio Emilia ha tributato quasi un plebiscito alla accoppiata Cucchiara-Galli. Che cosa ha coinvolto tanto i suoi colleghi reggiani?
"Con la mia candidatura e durante la campagna credo di aver proposto un programma che ha raccolto il favore di tanti colleghi della sede di Reggio Emilia, oltre che della sede di Modena. L’opportunità di vedere riconosciute e integrate molte delle linee programmatiche originarie è stata – secondo me – la principale ragione dell’apprezzamento esteso da parte dei colleghi di Reggio Emilia".
Reggio Emilia in questi anni, nonostante un terzo e quarto polo universitari, ha perso studenti e iscritti. Cosa occorre fare per invertire la tendenza?
"Occorre, io credo, rivisitare l’offerta formativa, con percorsi di riqualificazione che la rendano corrispondente ai fabbisogni e alle richieste della società, in una prospettiva anche extra-territoriale e internazionale".
Cucchiara in conferenza stampa ha detto che lavorerà insieme a lei. È da interpretare come un endorsement per un ruolo da pro rettore?
"Sì, lavoreremo insieme, ma la squadra è ancora in corso di costruzione e quindi occorre attendere per disporre del suo assetto definitivo".