REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Ghilardini è solo una vittima. Fu maltrattata come il marito"

Processo Pedrazzini, l’avvocato Gilioli difende la donna: "Una parente ha parlato per astio"

L’avvocato Rita Gilioli

L’avvocato Rita Gilioli

"Marta Ghilardini è innocente: una vittima, come cercherò di dimostrare. È stata molto maltrattata pure lei, non solo il marito".

A margine del processo scaturito dalla morte di Giuseppe Pedrazzini, interviene Rita Gilioli, l’avvocato difensore di Marta Ghilardini, vedova del 77enne trovato nel pozzo della sua casa di Cerrè Marabino (Toano) e imputata nel processo davanti alla Corte d’Assise.

Lei, 65 anni, a piede libero, deve rispondere in concorso con la figlia Silvia Pedrazzini e il genero Riccardo Guida di diverse contestazioni. Tra queste, maltrattamenti aggravati dall’aver causato la morte dell’anziano e inflitti davanti al nipote minorenne per quasi tre mesi, dal 18 dicembre 2021 sino al decesso dell’uomo avvenuto il 5 marzo 2022 in casa. La figlia Silvia e il marito Guida, condannati col rito abbreviato a 12 anni e 4 mesi, aspettano il processo in Appello il 13 gennaio. Le tre sorelle Luciana, Floriana e Carla, oltre al fratello Claudio Pedrazzini - costituito parte civile attraverso l’avvocato Naima Marconi - sono state ascoltate venerdì come testimoni. Hanno riferito, da un certo punto in poi, difficoltà o impossibilità nel mettersi in contatto con Giuseppe. Floriana Pedrazzini ha riferito di un messaggio ricevuto dal cellulare di Marta il 21 marzo 2022, in cui si invitavano i parenti a non farsi più vivi. Ha detto che accantonò l’idea di rivolgersi alle forze dell’ordine: "Ebbi paura, Silvia e Guido facevano denunce".

E ha indicato la vedova come la persona "che colpevolizzo di più".

L’avvocato difensore Gilioli ribatte: "Una parente ha detto che Marta è più colpevole degli altri. Ritengo la sua testimonianza suggestiva e diretta a sfogare la propria rabbia e astio. Se Floriana ha avuto paura di fare qualcosa verso il genero, figuriamoci Marta che abitava insieme a lui. Ghilardini è una persona incapace di reagire e che ha subito: ciò che le ha impedito di fare qualcosa è che non se ne rendeva conto. La figlia e il cognato le hanno prosciugato il conto e hanno fatto debiti che sta continuando a pagare lei".

Per la difesa, "Ghilardini non c’entra nulla con la soppressione di cadavere. Erano gli altri ad avere interesse, altrimenti come avrebbero guadagnato la pensione di Giuseppe? Quella di Ghilardini già la usavano, Marta andò a prendere la propria pensione il 2 giugno 2022, ma il conto era già stato svuotato a mezzanotte, lasciandole solo 200 euro: questo era il comportamento della figlia".

Alessandra Codeluppi