I malumori nel centrodestra: "La Davoli? Doveva pensarci prima"

Lo strappo del consigliere civico Carmine Migale: "Conclusa la collaborazione con il partito di Fratelli d’Italia". L’avvocato Tarquini: "Per rispetto degli elettori che hanno scelto la nostra lista si dimetta da consigliera".

I malumori  nel centrodestra: "La Davoli? Doveva pensarci prima"

I tre consiglieri comunali eletti nella lista civica del candidato sindaco appoggiato dal centrodestra, Giovanni Tarquini (a destra); al centro Letizia Davoli, a sinistra l’avvocato Carmine Migale

I mal di pancia dell’opposizione in consiglio comunale. Tra cambi di casacca ad appena due mesi e mezzo dal voto, strappi ‘a titolo personale’ e moderatismo che cerca di unire e non dividere. Un quadro che appare in continua evoluzione. Letizia Davoli, eletta in Sala del Tricolore nelle file della lista civica fondata dall’avvocato Giovanni Tarquini con 173 preferenze, decide di abbandonare la lista nella quale è stata eletta per approdare nelle file di Fratelli d’Italia. Risultato: a far compagnia a Tarquini resta solo il collega Carmine Migale, mentre il gruppo di FdI sale a sei consiglieri. Un cambio di casacca che non è andato a genio all’avvocato Migale, che strappa a mezzo Facebook: "Mi pare ovvio che la scelta di lasciare il nostro gruppo e la nostra lista civica sia stata dettata da scelte personali che il nostro progetto civico non condivide minimamente – il commento del legale rispondendo a un post dell’avvocato Tarquini –. Non ritengo corretta questa decisione soprattutto perché a distanza di due mesi dalle elezioni e dall’ottimo risultato raggiunto dalla lista Civica, venga così sminuito l’esito del voto e danneggiato chi avrebbe potuto entrare in consiglio comunale credendo fortemente nei valori della lista civica. Ritengo, pertanto, a titolo personale conclusa una collaborazione con il partito di Fratelli d’Italia", la rottura che si consuma.

Angoli appuntiti che vengono arrotondati, ma non così tanto, dallo stesso Tarquini che, interpellato dal Carlino, ribadisce come: "Ci sono cose che si possono fare ma con senso di responsabilità. Per rispetto a quei tanti che si sono adoperati in campagna elettorale per arrivare a un risultato, comunque storico; oltre a coloro che si sono candidati e che non sono stati eletti per pochi voti e, non ultimi, gli elettori che hanno votato un progetto civico e politico. La casacca la si può cambiare, ma o lo si fa prima, oppure ci si dimette da consiglieri. Collaborazione finita? Dal mio punto di vista la collaborazione col partito di Fratelli d’Italia può proseguire – spiega Giovanni Tarquini -. A livello locale tuttavia, risulta molto difficile e le mie critiche in quel senso non sono mancate. Il punto è che anche una scelta non così lucida come quella di cui si sta discutendo, non fa altro che fare il gioco della sinistra, mentre a livello unitario, si dimostra come le idee dell’opposizione facciano fatica a radicarsi in questo contesto". E conclude: "Tuttavia, continuo a lavorare per unire e non dividere. Per un’opposizione che si confronti con i problemi della realtà in cui viviamo con moderazione e concretezza. Proprio come sta facendo Forza Italia".

Nicola Bonafini