I medici di base in stato di agitazione "Carichi insostenibili, disagi gravissimi"

"Sembra che la pandemia non abbia insegnato nulla ai governatori". È con questo amaro commento che i medici di medicina generale di Reggio hanno proclamato lo stato di agitazione, per manifestare il loro malcontento all’Ausl provinciale. In un comunicato firmato dal segretario provinciale della federazione Euro Grassi, i medici di base segnalano "il gravissimo stato di disagio della categoria, sottoposta a carichi di lavoro insostenibili: 732 pazienti cronici per ognuno, con un infermiere solo per tre medici di famiglia". Le proteste e rivendicazioni toccano tantissimi aspetti: "Basta burocrazie impropriamente delegate! Basta alle decisioni di imperio antisindacali dell’Ausl! Più risorse alle cure primarie per potenziare il filtro territoriale! Collegateci subito ad ospedali, pronti soccorsi e laboratori per avere immediatamente i dati dei nostri assistiti". Non mancano la "gravissima carenza del personale amministrativo e infermieristico, dovuta allo scarso indennizzo" e quella di "adeguati aumenti dei compensi". Poi un rimprovero ai colleghi specialisti: "Riceviamo giornalmente in media 120 telefonate, 60 messaggi su whatsapp, 30 sms e fax dai cittadini che non ricevono risposte dai servizi Ausl; pur essendoci leggi che obbligano gli specialisti ospedalieri e convenzionati a scrivere direttamente i loro accertamenti e certificati Inps, gli stessi inviano i cittadini ai curanti, quasi fossero scrivani pubblici".

In chiusura un dato: "Assistiamo per 363 giorni all’anno il 98% dei pazienti, è necessario investire nel territorio se si vogliono migliorare le condizioni di strutture e ospedali.