"Ignorato il nostro esposto a prefetto e procura"

Il comitato cittadino di viale IV Novembre torna a denunciare la pericolosa situazione intorno alla stazione, nonostante l'esposto inviato alla prefettura e alla procura. Richiesta di intervento urgente rimasta inascoltata.

"Ignorato il nostro esposto a prefetto e procura"

"Ignorato il nostro esposto a prefetto e procura"

"Nessun riscontro e nessun miglioramento dopo il nostro esposto a prefettura e procura. Anzi, in zona stazione la china si è fatta ancor più pericolosa con risse continue e spaccio a cielo aperto". Torna ad alzare la voce il comitato cittadino di viale IV Novembre, non a caso dopo l’aggressione di due giorni fa al titolare cinese del ’Feeling Bar’ di via Eritrea e dopo una rissa – ripresa anche dai social (nella foto) – avvenuta sotto i portici di piazzale Marconi, con le indagini dei carabinieri su entrambi gli episodi. "Il 1° maggio scorso – chiosa il comitato – abbiamo inviato al prefetto Maria Rita Cocciufa e al procuratore capo Calogero Gaetano Paci, un esposto col quale illustravamo la disastrosa situazione igienico-sanitaria che si perpetua nelle aree limitrofe la stazione storica con ripercussioni inevitabili sul benessere degli abitanti. Le strade sono in stato di completo abbandono da parte degli organi preposti alla manutenzione minima degna di una società civile: carcasse di biciclette, rifiuti ingombranti abbandonati sui marciapiedi. cassonetti pieni di raccolta indifferenziata, presenza di topi ed escrementi umani ovunque. La nostra non è una insicurezza percepita, ma assolutamente reale e tangibile, non solo per noi residenti, ma anche per tutti gli avventori che vi transitano. La sottovalutazione dei problemi ha creato i presupposti per un allargamento a macchia d’olio del degrado ad altre aree limitrofe del centro storico". Una missiva volta a ribadire la richiesta di aderire al progetto ’Strade Sicure’ del Governo al fine di ottenere la presenza costante dell’esercito.

"Ma purtroppo notiamo che nulla è cambiato e che le nostre grida di protesta restano inascoltate", chiude con amarezza il comitato.