GIUSEPPE MAROTTA
Cronaca

Il lottatore Kabashi è pronto al derby: "L’obiettivo è dare una gioia ai nostri tifosi"

"Già durante il ritiro estivo ci parlavano di questa sfida così sentita. La mia stagione? La migliore di sempre. Anche grazie al mister"

Il lottatore Kabashi è pronto al derby: "L’obiettivo è dare una gioia ai nostri tifosi"

Il lottatore Kabashi è pronto al derby: "L’obiettivo è dare una gioia ai nostri tifosi"

È arrivato a Reggio il 29 agosto del 2022 con l’etichetta del "fedelissimo" di Aimo Diana vista l’esperienza trascorsa col mister a Renate, e si impose da subito come leader del centrocampo: Elvis Kabashi oggi, con alle spalle la Serie C vinta e l’ottima salvezza ottenuta in Serie B, è uno dei senatori dello spogliatoio granata. Il trentenne mancino ha totalizzato 57 presenze con la Reggiana, con 6 gol e 7 assist (in questa B ha messo insieme 25 presenze, 1 gol e 2 assist, e anche 7 ammonizioni e un’espulsione). Si è raccontato quando siamo all’ultima curva dell’annata.

Elvis Kabashi: pensando a Marassi ha rimpianti?

"È stata in ogni caso una bella domenica, in uno stadio da Serie A. Siamo partiti non bene: peccato perché nella ripresa potevamo segnare. Non ci ha aiutato l’arbitraggio, difficile da decifrare".

Venerdì il derby col Parma: obiettivo?

"Dare una gioia ai tifosi che ci tengono tantissimo. Ricordo ancora l’andata: nel riscaldamento c’era un clima surreale, e se ripenso al ritiro estivo già lì i tifosi ci parlavano del derby; questo è diverso, anche da quello col Modena".

Non ci sono, però, obiettivi di classifica.

"Non cambia nulla: questo derby fa storia a sé".

Mancherà il capitano Rozzio per squalifica: come l’ha presa? Lui era in campo nel derby del 2016…

"Sapevo che lo giocò 8 anni fa. Gli dispiace tanto: è una persona unica, un uomo di personalità che venerdì ci mancherà".

A proposito di capitano: a Marassi ha indossato lei la fascia all’uscita di Rozzio.

"La fascia è una roba bellissima, mi stimola ad essere ancor più responsabile. In squadra ci sono tanti capitani, come Rozzio o Cigarini. Quando tocca a me sono contento".

Un bel segnale se ripensiamo al rosso preso con lo Spezia che le costò tre giornate di squalifica: segno che si può rialzare la testa.

"Assolutamente, mi assumo sempre le mie responsabilità, ed è bello dimostrare che sto migliorando".

Se l’aspettava così la sua stagione?

"Onesto? Assolutamente no! È andata meglio di quanto potessi pensare, è stata la mia miglior stagione. Ho ascoltato tanto il mister: mi ha aiutato a credere in me stesso dandomi tanta fiducia".

Ha ancora un anno di contratto: si può parlare di rinnovo?

"Vediamo, dovrò sedermi a parlare con la società a fine stagione".

Dopo il futuro, il passato. Se le diciamo "19 gennaio 2013"?

"Ero in panchina nella Juventus di Antonio Conte in Serie A: vittoria per 4-0 con l’Udinese".

Esatto, ma non esordì. A trent’anni sogna di giocare in A?

"Sognare non costa nulla. A proposito, ne parlavo con Andrea Pirlo (mister della Samp, ndr) domenica. Lui giocava in quella Juve. Mi sono stupito: si ricordava tutto di me, ci son rimasto".

Così ci mette ancor più curiosità...

"Non ci siamo detti niente di particolare, ma si ricordava che la prima volta che andai ad allenarmi con la prima squadra fece i passaggi di riscaldamento con me, momenti molto belli".

Torniamo alla stagione che sta per finire: l’avversario più forte?

"Tante squadre: Palermo, Cremonese, Parma, Sampdoria. Rose lunghe piene di individualità".

Ci sarà qualcuno che l’ha stupita…

"Mi è rimasta in testa la scioltezza e la qualità di Vazquez della Cremonese".

Il sogno di Kabashi qual è?

"Vincere un campionato di Serie B non sarebbe male, ne ho vinti due in C…".