La visita con l’enologo alla cantina sociale

Lo scopo: "Abbiamo capito quale e quanto lavoro vi sia dietro una bottiglia di vino, spesso di lambrusco, che troviamo sulle nostre tavole"

La visita con l’enologo alla cantina sociale

La visita con l’enologo alla cantina sociale

Ogni anno la nostra scuola media dà a noi studenti la possibilità di valutare diverse attività che potrebbero coinvolgere alcuni di noi in futuro. Abbiamo visitato la Cantina Sociale di San Martino in Rio con lo scopo di renderci conto di quale e quanto lavoro vi sia dietro una bottiglia di vino, spesso di lambrusco, che troviamo sulle nostre tavole. L’enologo, ad esempio, ci ha spiegato che la cantina sociale del nostro paese è una cooperativa agricola di trasformazione delle uve, fondata nel 1907 da un piccolo gruppo di viticoltori, che nel tempo ne ha sempre accolti di nuovi arrivando oggi a contarne 320, motivo per il quale si è reso necessario, soprattutto negli ultimi dieci anni, investire in macchinari moderni per la trasformazione del prodotto.

Tra le diverse innovazioni tecnologiche, si possono elencare le due più importanti: l’applicazione di un impianto di termovinificazione, per la produzione senza anidride solforosa, e un impianto di concentrazione mosti, per ottimizzare la produzione di questi concentrati.

I macchinari sono fondamentali ma le persone sono insostituibili: ecco perché spicca l’enologo che ha la competenza di trasformare l’uva in vino oppure il cantiniere che ha il compito di gestire i processi produttivi nello stabilimento.

L’enologo ci ha spiegato poi come avviene la produzione del vino. Inizialmente i soci portano l’uva in cantina dopo la vendemmia e i macchinari separano il graspo dalle bucce. Questo viene pulito dai semi e trasportato all’interno di cisterne in cui avviene la fermentazione, processo tramite il quale il mosto diventa vino. Se invece la fermentazione dovesse continuare, il mosto diventa aceto. Durante la preparazione ci sono degli scarti chiamati vinacce, vinaccioli o feccia, che vengono riutilizzati diventando materia prima per altri processi industriali. Questi scarti vengono soprattutto usati dalle distillerie che li utilizzano per la produzione di alcool e acido tartarico, una sostanza chimica di colore bianco. Come in ogni attività, sono necessarie le figure degli impiegati, che si occupano della burocrazia legata alla vendita e alle attività finanziarie.

La cantina produce le bottiglie col proprio marchio collocandole sul mercato e tutto il ricavato viene distribuito ai soci, in rapporto alla quantità di uva conferita. Bevendo un bicchiere di vino del nostro territorio, si degusta un prodotto unico, espressione della nostra cultura contadina, delle nostre tradizioni e frutto di tante professionalità ed investimenti continui. Lo scrittore e regista Mario Soldati affermava: "Il vino, specialmente in Italia, è la poesia della terra".

Federico Bertelli, Alessandro Melli, Leonardo Gallo, Cesare Montosi, Prabhsaran Singh

III E (nella foto)