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L’acqua torna pubblica Dal ’24 pagheremo Arca

La nuova società sarà per il 60% dei Comuni e per il 40% di Iren. Il sindaco: "La fine di un percorso nato nel 2010. Le tariffe? Nessun aumento".

L’acqua torna pubblica Dal ’24 pagheremo Arca

Il lungo percorso è arrivato alla conclusione.

Sono stati resi noti, infatti, i termini dell’assegnazione della gara Atersir per la gestione della rete idrica pubblica.

Ad essersela aggiudicata è stata Ireti Spa, che entrerà come socio di minoranza in una nuova società a maggioranza pubblica, operativa dal 1° gennaio del 2024. Ieri, nella Sala Rossa del Comune, è stata presentata e a fare gli onori di casa, il sindaco Luca Vecchi.

"Questa – ha detto – è la fine di un percorso incominciato con il risultato del referendum del 2010. Abbiamo valutato la totale ‘ripubblicizzazione’ del servizio, ma sarebbe stato insostenibile. Siamo arrivati, quindi, a questo modello, in cui viene costituita una nuova società, in cui il 60% è rappresentato dai comuni della provincia di Reggio e il 40% spetta al partner industriale che avrà la gestione operativa. Ora, siccome il partner è di fatto Iren (attraverso Ireti) in cui il 51% è sempre in mano ai comuni reggiani, significa che è come se avessimo l’80% del controllo della rete idrica. Un modello, questo, che ci consente di rafforzare la filiera pubblica, con una forma di controllo e di indirizzo della gestione di un partner altamente qualificato. Non è cambiato nulla? In apparenza no. Ma nella sostanza, sì, molto. Perché dal 1° gennaio l’intestatario della fattura dell’acqua sarà diverso, e sarà compito nostro, spiegarlo bene ai 500 mila cittadini che abitano in provincia. Le tariffe? Questo mi sento di dirlo già adesso: non vi sarà alcun aumento".

"La nostra – aggiunge il presidente della Provincia, Giorgio Zanni - è una rete composta di quasi 5000 km da mantenere e possibilmente migliorare, e 31 acquedotti che sono sparsi nella provincia. Necessaria quindi una partnership che sviluppi tutte le possibili strategie al massimo livello".

Per Nico Giberti, sindaco di Albinea e coordinatore Consiglio locale di Atersir quello che è importante sono: "I risultati eco ambientali. Dobbiamo ridurre gli sprechi (oggi siamo al 22%, decisamente meno del 42% che è la media nazionale, ndr), ma anche migliorare l’approvvigionamento e soprattutto avere impianti idrici sostenibili nella produzione di energia elettrica". Per l’assessore Lanfranco De Franco, consigliere di Atersir, sono determinanti "gli 80 milioni di euro di euro di investimenti che Ireti anticiperà nei primi dieci anni di concessione e soprattutto i 200 dipendenti di cui Arca Srl sarà formata". Alla conferenza hanno anche partecipato, Maria Luisa Campani, responsabile del servizio idrico integrato di Atersir, l’avvocato Alessandro Verona che sarà l’amministratore unico della nascitura Arca e Lorena Mazzali, responsabile legale di Iren Emilia Spa.

Nicola Bonafini