"L’Ausl nega congedo Covid se il coniuge è in ferie"

Interrogazione della Lega sull’applicazione della norma da parte dell’azienda ospedaliera di Reggio

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"Risulta anche alla Giunta regionale che l’Ausl di Reggio Emilia neghi l’accesso al congedo straordinario Covid ai propri dipendenti che hanno il coniuge assente dal posto di lavoro perché in smart working, ferie, aspettativa o congedo parentale per altri figli regolarmente autorizzato?". Lo chiedono, con un’interrogazione presentata alla Giunta Bonaccini, i consiglieri regionali della Lega Gabriele Delmonte e Maura Catellani, che intendono "così fare luce - si legge in un comunicato – sulla interpretazione a quanto pare unica, che l’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, ha dato di una norma che, quindi, finisce per essere, particolarmente penalizzante per i lavoratori del comparto sanità, già drammaticamente colpiti dagli effetti della pandemia Covid 19. I rappresentanti del Carroccio nella loro interrogazione chiedono alla Giunta regionale di verificare se questa interpretazione restrittiva della norma da parte della direzione delle risorse umane dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, in verità molto chiara, sia stata anche condivisa dagli omologhi uffici dall’Area Vasta Ausl. Agli esponenti del Carroccio, infatti, risulta che la stessa Inps, con la circolare 1621 del 15 aprile scorso, ha precisato nel dettaglio i contorni dell’applicazione del provvedimento Congedo Covid. Le lavoratrici madri ed i lavoratori padri dipendenti di Ausl – concludono i leghisti Delmonte e Catellani – qualora fosse confermata una palesemente errata interpretazione della norma da parte della propria Amministrazione, si vedrebbero deprivati della possibilità di esercitare il proprio diritto a fruire del congedo in parola qualora l’altro genitore si trovi ad essere assente a qualunque titolo, ad esempio per ferie".