Mapei Stadium di Reggio Emilia, un disegno al posto del tricolore

Gli Squinzi commissionano una serigrafia alla reggiana Olimpia Zagnoli. Il Sassuolo: "Sarà rispettoso della città"

Mapei Stadium: il maxi pannello sul quale campeggerà la nuova stampa ’sfrattando’ la bandiera

Mapei Stadium: il maxi pannello sul quale campeggerà la nuova stampa ’sfrattando’ la bandiera

Reggio Emilia, 26 marzo 2023 – “Mapei Stadium -Città... senza Tricolore". Il Sassuolo Calcio – proprietaria dello stadio di Reggio – sostituirà la bandiera sul pannello che campeggia sulla facciata principale, con un’opera d’arte, una serigrafia commissionata all’illustratrice reggiana Olimpia Zagnoli.

"Sarà rispettosa della tradizione. Mi limito a dire questo per non svelare una sorpresa che – vedrete – sarà positiva per la città", rassicura Andrea Fabris, segretario generale del club. Ma la voce, confermata dalla società neroverde e dalla stessa artista – che circolava anche negli ambienti della tifoseria della Reggiana, ha scaturito già qualche malumore.

La rimozione del Tricolore, simbolo della città nella quale è nato il vessillo nazionale, riaccenderebbe infatti l’ennesima scintilla di un amore mai sbocciato tra i sostenitori granata e il club modenese che nel 2013 ha acquistato all’asta fallimentare per due ’spiccioli’ (si fa per dire, 3,7 milioni di euro) l’amato ex Giglio, costruito e inaugurato nel ’95 anche grazie ai soldi degli abbonamenti pluriennali dei tifosi con una formula a quei tempi visionaria dell’avanguardista Franco Dal Cin, allora patron della Regia. Un gesto imperdonabile nella mentalità ultras, anche se solo i più ottusi possono ancora negare che – grazie all’investimento della società neroverde – un impianto che cadeva a pezzi (e che poteva diventare un economostro dato che la Reggiana non era in mani solidissime...) si sia trasformato nel gioiello attuale con licenza di ospitare partite di calcio di livello internazionale.

Ma al netto dei meriti e dei beceri campanilismi, quella di cancellare la bandiera dal Mapei Stadium – così ribattezzato dalla nuova proprietà, lasciando però la seconda denominazione ‘Città del Tricolore’ per rispetto verso la culla della bandiera, ma anche per mantenere la giusta impronta granata su chi ha battezzato quel campo – potrebbe essere una mossa rischiosa.

L’idea è di Veronica Squinzi, figlia di Giorgio e Adriana Spazzoli – entrambi scomparsi prematuramente – che hanno eretto l’impero del colosso edilizio Mapei e protagonisti del miracolo sportivo prima nel ciclismo e poi nel calcio col Sassuolo.

Realtà che ora gestisce dopo averle ereditate dai genitori. Lady Squinzi, ammirando una mostra di Olimpia Zagnoli, si è innamorata della sua arte (sulla quale è indiscutibile il valore). E ha deciso così di commissionarle un’opera per arredare l’estetica dello stadio.

"Non posso fornire anticipazioni, ci sarà una conferenza stampa di Mapei per illustrare i dettagli", spiega Zagnoli al Carlino . L’inaugurazione infatti sarebbe già fissata per maggio. Con tanto di invito già inoltrato all’assessora alla cultura Annalisa Rabitti, che al momento avrebbe nicchiato sulla partecipazione per evitare polemiche.

Il tema dell’opera resta dunque top secret. C’è da capire se sarà inerente al Tricolore, magari con una rivisitazione in chiave ’pop’ (e magari anche con una sfumatura granata...) dell’artista originaria del nostro territorio, un punto senz’altro a favore per addolcire lo storytelling.

O se la bandiera verrà semplicemente spostata. Oppure, se la dicitura ‘Città del Tricolore’ con tanto di stemma comunale resterà. Questa sarebbe già un’altra storia...