Pagano 10 prosciutti con un assegno rubato

I due si sono finti avvocati e hanno tentato di raggirare il titolare di un salumificio, ma la segretaria insospettita ha fotografato l’auto: denunciati

Pagano 10 prosciutti con un  assegno rubato

Pagano 10 prosciutti con un assegno rubato

di Francesca Chilloni

Troppo disinvolto e piacione senza averne la caratura per essere un facoltoso avvocato. Si è tradito così un furfante che con un complice è riuscito a farsi consegnare da un salumificio ben 10 prosciutti, dal valore di 2mila euro, pagandoli con un assegno rubato. Ma il suo comportamento ha insospettito l’impiegata della contabilità che, al momento della consegna della merce, gli ha fotografato l’auto. Così, grazie all’intuito della donna e alle successive indagini dei carabinieri di San Polo, due uomini di 73 e 55 anni, entrambi residenti nel modenese, sono stati denunciati per truffa in concorso e sostituzione di persona.

La vicenda risale a fine ottobre 2023, quando il titolare di un salumificio di San Polo ha ricevuto in ditta una telefonata da un uomo che si qualificava come avvocato ed effettuava un ordine di dieci prosciutti, che avrebbe fatto pagare e ritirare da un avvocato suo collaboratore nei giorni seguenti. Ai primi di novembre presso il salumificio si era presentato un uomo, giunto a bordo di un’autovettura, per ritirare l’ordine preparato. Alla consegna dei salumi, pagava la merce con un assegno bancario. Ma la segretaria della ditta s’era insospettita per gli atteggiamenti "troppo giocosi e confidenziali per un avvocato". Era così andata a verificare su internet se esistesse uno studio legale con quel nome ed effettivamente lo aveva trovato. Perciò aveva consegnato i salumi, ma ritenendo l’uomo un po’ sospetto mentre andava via gli aveva fotografato l’auto con cui era arrivato. Dopo qualche giorno il titolare si era recato in banca per versare l’assegno; qualche tempo dopo l’istituto di credito gli aveva comunicato che l’assegno non poteva essere pagato in quanto segnalato come smarrito. Non gli restava, quindi, che andare in caserma a sporgere denuncia.

I militari hanno iniziato così le indagini grazie anche alla foto dell’auto scattata dalla segretaria. Hanno controllato le riprese dei sistemi di videosorveglianza collocati nei varchi stradali che conducono al salumificio e individuano la targa dell’autovettura. Sono risaliti così al proprietario dell’auto – il 73enne – e successivamente all’intestatario dell’utenza telefonica con cui era stato contattato il salumificio: da accertamenti risultava intestata al 55enne, secondo presunto autore della truffa.

In ultimo i militari hanno approntato un fascicolo contenente varie foto, che hanno mostrato alla segretaria, la quale ha riconosciuto il 73enne. Alla luce dei fatti, i carabinieri sampolesi, con la fondata convinzione delle responsabilità dei due modenesi, li hanno denunciati alla Procura per truffa in concorso e sostituzione di persona.