"Papà, ora veglia su di noi da lassù E voi portate avanti il suo lavoro"

Lo straziante addio dei figli all’ingegner Soncini, stroncato da una malattia a 54 anni "Era al servizio della comunità"

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Erano tutti occupati i posti disponibili nella capiente basilica di Boretto. E molti hanno dovuto seguire la funzione religiosa dall’esterno, dal sagrato, per l’impossibilità di accedere alla chiesa. Numerosi gli amici e conoscenti che ieri hanno voluto dare l’addio all’ingegner Daniele Soncini, vinto a 54 anni da una malattia. E’ stato il vicario generale della diocesi, monsignor Alberto Nicelli, amico di Daniele, a presiedere la messa. "Sono onorato di essere stato suo amico. Daniele – ha detto monsignor Nicelli, a tratti interrotto dalla commozione – è stato sempre al servizio della comunità. Come ingegnere non si accontentava mai, vivendo con passione la sua professione. Il suo legame con la famiglia è sempre stato molto forte: anche negli ultimi mesi, quelli della lotta contro la malattia, avvertiva molto il fatto di essere sostenuto dai suoi cari".

Anche i figli hanno voluto ricordare la figura del padre Daniele, invitando i suoi colleghi a "portare avanti tutti i progetti con la sua stessa passione". Dai figli Marco, Francesco e Ilaria (proprio ieri era il suo compleanno) il ringraziamento e la preghiera per "medici e infermieri che lo hanno assistito", con un pensiero particolare per mamma Giovanna, "a lui vicina in ogni occasione, con grande forza". A papà Daniele hanno chiesto di "vegliare su di noi". Presenti in basilica anche i sindaci dei Comuni per i quali l’ingegner Soncini aveva lavorato in tanti anni di carriera, come apprezzato dirigente tecnico.

Antonio Lecci