"Percosse a Saman? Non sono stato io"

Dopo le parole del fidanzato della ragazza che accusava il cugino, ’Chi l’ha visto’ è andato a cercarlo: "Chi lo ha fatto? Non lo so"

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di Alessandra Codeluppi

Saman Abbas, la ragazza scomparsa a Novellara e che la Procura ipotizza essere stata uccisa dalla sua famiglia, aveva inviato una foto del proprio volto al fidanzato, con un grosso livido sulla guancia destra. Il giovane pakistano, 24 anni, la cui storia d’amore con la 18enne era malvista dalla famiglia di Saman, lo ha denunciato il 5 maggio ai carabinieri. Come anticipato dal Carlino, il fidanzato aveva indicato in un cugino di Saman l’autore di quelle percosse, dopo che era stata lei stessa a riferirglielo: un’ulteriore conferma all’ipotesi investigativa che anche nella sua cerchia familiare allargata c’era chi osteggiava la 18enne. I genitori volevano darla in sposa a un giovane in Pakistan, ma lei si era opposta e aveva segnalato alle autorità il tentativo di imporle nozze forzate. Da quanto emerso dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ - in onda mercoledì sera su Raitre -, nella denuncia sporta dal fidanzato si fa il nome di un cugino pakistano di Saman, di 38 anni, che tuttora lavora nell’azienda agricola ‘Le Valli’ di Novellara, come responsabile di quel maltrattamento che ha lasciato il segno. Si tratta dello stesso giovane che era andato a comprare i biglietti aerei per il Pakistan per uno dei genitori di Saman, la madre Nazia Shaheen, mentre per il padre Shabbar Abbas si era recato lo zio Danish Hasnain, tuttora latitante: i due avevano fatto l’acquisto in un’agenzia di Novellara, in due giorni distinti, il 28 e il 29 aprile. Il 38enne, interpellato dai giornalisti, si era giustificato così: "Shabbar mandò me perché lui aveva un debito in quel negozio e non voleva andarci. Ma non so nulla della fuga". Il cugino è tuttora a piede libero e non risulta iscritto nel registro degli indagati, dove invece figurano i nomi dei genitori di Saman, lo zio Danish Hasnain, e i due cugini Ikram Ijaz (in custodia cautelare in carcere) e Nomanulhaq Nomanulhaq. Nella denuncia il fidanzato di Saman aggiunge altri dettagli inquietanti: "Dopo essersi accorto che Saman stava ancora in contatto con me, il cugino l’aveva percossa. E aveva aggiunto che se non l’avesse finita le sarebbe potuto accadere di peggio". La trasmissione ha raggiunto il cugino di Saman nell’azienda di Novellara, gli ha mostrato la foto con il livido e lo ha incalzato."Non so cosa sia successo a Saman, ma non sono stato io. Non abito con loro, non sono il fratello e non sono il papà". Alla domanda sul perché allora il fidanzato avesse indicato proprio lui, il cugino ha risposto: "Non lo so". Nella stessa denuncia, emerge che Saman aveva detto al fidanzato che "il 26 aprile si erano presentati a casa sua il cugino e altri due parenti connazionali che sarebbero rimasti nell’abitazione fino al 4 maggio". Interpellato sul controllo a vista della ragazza perché non uscisse, il 38enne ha negato di nuovo: "In quei giorni io non sono andato a casa sua. Neanche conosco il suo ragazzo. Io non c’entro". Secondo il giornalista Ahmad Ejaz, è improbabile che Saman sia stata data in pasto ai maiali perché considerato animale impuro per l’Islam, mentre è più probabile che sia stata seppellita. Ejaz propone la cittadinanza italian onoraria per Saman e chiede una legge contro le nozze forzate "In Italia - ha commentato - è stato fatto un grande lavoro sull’infibulazione, ma non ancora sui matrimoni combinati".