Perseguita le ex datrici di lavoro. E le minaccia: "Vi succederà qualcosa"

L’azienda era andata in concordato ma l’uomo continuava a chiedere crediti a madre e figlia

Perseguita le ex datrici di lavoro. E le minaccia: "Vi succederà qualcosa"

Perseguita le ex datrici di lavoro. E le minaccia: "Vi succederà qualcosa"

Atti persecutori verso una donna e la madre che gestivano l’azienda in cui lui aveva lavorato. È l’accusa di cui deve rispondere a processo un uomo che oggi ha 62 anni: la figlia in particolare sostiene che lui, un tempo dipendente dell’ufficio amministrazione della loro società, l’avrebbe molestata avanzando pretese creditorie su stipendi arretrati e sul trattamento di fine rapporto, quando la società era già andata in concordato. Nello specifico, la procedura fallimentare era già stata definita senza ulteriore possibilità di soddisfazione economica per l’ex lavoratore. Secondo la ricostruzione investigativa, il 7 novembre 2021 l’uomo violò il domicilio delle due donne: entrò nel cortile della loro casa superando il cancello automatico. Poi le avrebbe molestate con ripetute chiamate e inviò messaggi dall’ottobre al dicembre 2020. Si sarebbe appostato sotto la loro casa a Reggio urlando alle donne da lontano insulti come "ladre, stupide, truffatrici, p...". E le avrebbe minacciate: "Ti do fuoco alla casa". In un’occasione avrebbe anche strattonato per un braccio la donna più giovane. Le condotte di stalking sarebbero proseguite: il 9 aprile 2022 lui avrebbe suonato il campanello di madre e figlia intimando loro di uscire, avrebbe stazionato sotto la casa e, non avendo risposta, avrebbe chiamato sul cellulare pronunciando offese e minacce: "Finisce male..." e "Secondo me prima della causa ti succede qualcosa di peggio, molto peggio". Le due donne avrebbero così modificato le lorl abitudini di vita, evitando la zona della provincia in cui abita l’imputato, le uscite da sole e controllando comunque la casa e i dintorni del cancello prima di salire in auto. All’uomo, difeso dall’avvocato Giulia Incerti, si contestano due anni di stalking. Nel processo davanti al giudice Luigi Tirone, ieri è iniziata l’istruttoria: la donna più giovane, costituita parte civile affidandosi all’avvocato Alessandro Nizzoli, è stata sentita.

Alessandra Codeluppi