Reggio Emilia, nel processo Aemilia il pentito Valerio tira in ballo Maria Sergio

Il riferimento è a operazioni immobiliari nell'area di Pieve Modolena

IN VIDEO Sullo schermo l’interrogatorio  del pentito Antonio Valerio  (di spalle e nel riquadro), insieme al  suo avvocato Alessandro Falciani

IN VIDEO Sullo schermo l’interrogatorio del pentito Antonio Valerio (di spalle e nel riquadro), insieme al suo avvocato Alessandro Falciani

Reggio Emilia, 10 ottobre 2017 - Nel filone del processo Aemilia contro la 'ndrangheta in corso a Reggio Emilia, si riaccendono i riflettori su Maria Sergio, moglie del sindaco della città del Tricolore Luca Vecchi e dirigente all'urbanistica del Comune di Modena (ruolo ricoperto per 10 anni anche a Reggio). E' il pentito Antonio Valerio, pur senza fornire elementi di prova a sostegno delle sue dichiarazioni, a tirare in ballo Sergio affermando: "Qualche favoritismo è stato fatto". Il pentito, in particolare, accenna ad alcune operazioni immobiliari nell'area di Pieve Modolena che si ripromette di trattare successivamente, ma cita anche alcuni imprenditori di origine cutrese che sarebbero stati beneficiari di trattamenti di favore. 

L'operazione Aemilia', che a gennaio 2015 portò a 117 arresti e oltre 200 indagati, è stata la più imponente contro la criminalità organizzata in regione, individuando un'associazione di tipo 'ndranghetistico autonoma, legata alla Cosca Grande Aracri di Cutro, ma con epicentro nel Reggiano. Proprio a Reggio Emilia è in corso il dibattimento per circa 150 imputati, ma la maggior parte dei capi, degli organizzatori e dei concorrenti esterni aveva optato per l'abbreviato.