Reggio, il giudice di Aemilia attore nel processo a Oscar Wilde

Il togato farà la parte di se stesso. La difesa sarà interpretata dall’attore Fabio Canino

Reggio Emilia, il giudice Caruso interpreterà se stesso nel processo a Oscar Wilde

Reggio Emilia, il giudice Caruso interpreterà se stesso nel processo a Oscar Wilde

Reggio Emilia, 16 novembre 2018 - A distanza di pochi giorni dalla sentenza di Aemilia, dove il collegio da lui presieduto ha distribuito oltre 1.200 anni di carcere, il giudice Francesco Maria Caruso si prepara a celebrare - nella stessa aula bunker del primo maxi processo alla ‘ndrangheta nordista - l’ultima sua causa penale reggiana. Ma stavolta - forse sarà la prima volta nella storia del teatro, e ancor più in quella della magistratura - vedremo un giudice nelle vesti di attore che interpreterà se stesso. Caruso reciterà per giudicare (meglio: tornare a giudicare, 123 anni dopo) lo scrittore e drammaturgo irlandese Oscar Wilde alla sbarra (alla gogna, diremmo oggi) per omosessualità. Un principio intoccabile stabilisce che non si debbano anticipare le sentenze, ma in questo caso metteremmo la mano sul fuoco che Caruso non condannerà, come al contrario fece nel 1895 il suo collega inglese Sir Alfred Wills che al celebre portabandiera dell’estetismo inflisse due anni di lavori forzati, mosso dalla visione perbenista dell’epoca vittoriana.

L’ex presidente del nostro tribunale ora a capo di quello bolognese, infatti, è uno strenuo difensore della Costituzione e dei diritti civili che la Carta tutela: ai tempi del referendum si schierò a favore del No, suscitando aspre polemiche e un procedimento disciplinare al Csm che si è concluso col suo recente proscioglimento. Insomma, c’è da giurare che il giudice Caruso assolverà Oscar Wilde, e non ripeterà quelle tragiche frasi di Sir Wills rimaste scolpite al termine del processo di fine Ottocento. «Persone capaci di compiere simili cose sono chiaramente sorde ad ogni sentimento di vergogna - dichiarò il giudice inglese riferendosi a Wilde prima di leggere la sentenza - È il peggior processo che io abbia mai presieduto» e applicò il massimo della pena all’artista per i suoi comportamenti libertini.

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L’appuntamento è fissato per il 27 novembre, nel pomeriggio nell’aula Aemilia del palazzo di giustizia. L’iniziativa complessiva, organizzata dalla Fondazione Giustizia reggiana (una ‘creatura’ voluta fortemente da Caruso), è stata intitolata «Il coraggio delle proprie idee» e dopo una conversazione sui valori fondamentali prevede, alle 18,30, la rappresentazione del «Processo a Oscar Wilde». La difesa verrà interpretata dall’attore, autore e scrittore Fabio Canino (il pubblico del piccolo schermo lo conosce anche come giurato di ‘Ballando con le stelle’). L’accusa toccherà ad Antonio Salvati, magistrato al tribunale di Palmi: il suo predecessore, il pubblico ministero Charles Gill, è passato alla storia per aver chiesto a Wilde: ««Cos’è l’amore che non osa pronunciare il proprio nome?». Il giudice Caruso si ritirerà in camera di consiglio al termine della discussione «ed emetterà la sentenza - si legge in un testo che annuncia la giornata - a seconda di ciò che riterrà più convincente».