Quando la foto diventa un pugno nello stomaco

Una straordinaria mostra di Ivor Prickett alla Collezione Maramotti: immagini che raccontano conflitti e dolore

Quando la foto diventa un pugno nello stomaco

Quando la foto diventa un pugno nello stomaco

di Mariagiuseppina Bo

Storie dure di sopravvivenze e di perdite, causate dai conflitti. Sono quelle rappresentate dalle foto del fotogiornalista Ivor Prickett, che la Collezione Maramotti presenta con la mostra:”No Home from War: Tales of Survival and Loss” aperta fino al 30 luglio. Prickett vive e lavora a Istanbul, documenta le situazioni post-belliche e questa è la sua prima mostra in Italia, inaugurata per il festival di Fotografia Europea. Esposte oltre 50 fotografie di scenari di guerra dal 2006 al 2022. La mostra è una denuncia sulle sofferenze che i conflitti in atto generano sui civili, sulla vita delle persone devastate e sradicate, a prescindere dallo schieramento cui appartengono. Sono foto iconiche, che lasciano senza fiato per l’impatto emotivo che generano lasciando intravedere la vita che sul punto di morire, rinasce e si

ricrea. Immagini che colgono una naturale empatia fra Prickett e i soggetti che ritrae e, come ‘un pugno nello stomaco’, a fermo immagine, costringono a ripensare il mondo del benessere. Prickett è andato nei luoghi di migrazione forzata, nelle terre di rifugio: Medio Oriente ed Europa, per poi stare in prima linea in Iraq e Ucraina. La mostra segue il percorso di Prickett. Dal 2006 al 2010 è nei Balcani, Caucaso, Abkhazia, e fissa l’abissale solitudine di chi deve ricostruire la propria storia, ricercando un senso di casa, di famiglia e comunità. Dal 2013 al 2015, documenta la crisi umanitaria della guerra in Siria: milioni di rifugiati in Medio Oriente e di migranti in Europa. Prickett fissa il momento in cui le persone sono costrette a spostarsi, a vivere in campi per rifugiati o rischiare la propria vita per sopravvivere, affrontando viaggi incerti costellati di naufragi. Prickett, tra il 2016 e il 2018 è in prima linea, segue i contingenti militari per la guerra contro lo Stato Islamico (ISIS), in Iraq e in

Siria. Per il conflitto in Ucraina nel 2022, Prickett si sofferma sul crollo degli edifici, i bombardamenti, le case squarciate. L’esistenza dei civili è accomunata da dolore, incertezza, incredulità, tenerezza, malinconia e rinascita. Prickett crea immagini che richiamano l’iconografia religiosa e dell’arte, come le opere di Böcklin, Caravaggio e Rembrandt. Le foto di forte impatto simbolico ed estetico mostrano la drammatica realtà dei soggetti.

Con la mostra è pubblicato un libro con testo di Arianna Di Genova (critica d’arte, giornalista e redattrice per il manifesto). Ingresso libero (orari di apertura

della collezione permanente): giovedì e venerdì 14.3018.30: sabato e domenica 10.3018.30. Info: www.collezionemaramotti.orgit