Raddoppiate le verifiche antimafia. In un anno controllate 1.500 ditte

Comune e Provincia: "Essenziali ed efficaci i protocolli con la prefettura per contrastare la criminalità"

Raddoppiate le verifiche antimafia. In un anno controllate 1.500 ditte

Raddoppiate le verifiche antimafia. In un anno controllate 1.500 ditte

A Reggio il combinato disposto tra il protocollo antimafia specifico firmato con la Prefettura nel 2015 (e rinnovato nel 2021) e la creazione dell’ufficio associato legalità coordinato dalla Provincia che ne garantisce l’attuazione ha aumentato l’impermeabilità dell’edilizia privata ai tentativi di infiltrazione mafiosa. Lo affermano il sindaco Luca Vecchi (foto a sinistra) e il presidente della Provincia Giorgio Zanni (nella foto col prefetto Maria Rita Cocciufa), traendo un bilancio dell’efficacia degli strumenti a distanza di quasi dieci anni dalla loro prima applicazione. Nel 2023 – fanno in particolare sapere amministratori – gli interventi edilizi per cui i privati hanno chiesto un’autorizzazione e che sono stati sottoposti a verifiche antimafia (informativa o controllo di avvenuta iscrizione alla white list) sono stati quasi 1.500, raddoppiati rispetto ai 705 dell’anno precedente. Invece "senza i protocolli in vigore, applicando la normativa nazionale, sarebbero stati verificati meno di un quarto di questi", segnalano Zanni e Vecchi.

Per sindaco e presidente della Provincia, dunque, "questa eccezionalità, ovvero l’applicazione degli strumenti di controllo sulle infiltrazioni mafiose anche all’edilizia privata, non ha altri precedenti sul territorio nazionale e rappresenta lo strumento più efficiente e diffuso a disposizione per il contrasto alle attività malavitose".

Secondo Vecchi e Zanni, inoltre, "il numero crescente di interdittive antimafia (61 emesse l’anno scorso e una decina già nei primi due mesi del 2024) conferma sia l’importanza dei protocolli sia, soprattutto, la diffusa presenza nel territorio di situazioni di illegalità". I protocolli rappresentano "uno strumento innovativo e fondamentale per il contrasto alle infiltrazioni mafiose presenti nel territorio a garanzia di legalità, sicurezza e trasparenza del mercato", concludono Zanni e Vecchi.

Un intervento che arriva, non a caso, dopo la mancata iscrizione alla white list di alcune imprese del Consorzio edile guidato dal segretario provinciale della Lega Roberto Salati (che si è dimesso dall’incarico) e la presa di posizione dell’associazione di imprenditori cutresi “Contro le mafie”, che ha attaccato le interdittive che mettono in relazione rischi di condizionamento mafioso e legami di parentela.