"Ricorderemo per sempre quel sorriso"

"Ricorderemo  per sempre   quel sorriso"

"Ricorderemo per sempre quel sorriso"

"Sono molto provata. Ha l’età dei miei figli e pensare che un giovane sia stato ammazzato così, poche ore dopo averlo visto, mi spezza il cuore". Maria Diletto, referente dell’associazione onlus ‘La nuova luce’ che proprio assieme a quattro ex minori non accompagnati gestiti in accoglienza a Reggio (un albanese, un gambiano, un bengalese e un tunisino) tutte le sere portano cibo, vestiti e beni di prima necessità ai senzatetto della zona stazione.

"Martedì sera abbiamo festeggiato il compleanno di una ragazza – racconta Maria – e abbiamo deciso di preparare il cous cous che amano tanto i giovani maghrebini. Ad un certo punto è arrivato anche Mohamed. Quando gli ho preparato il piatto, mi ha fatto un sorrisone bellissimo. Non me lo dimenticherò mai. Era un ragazzo gentile e con dei bei modi di fare. Quando capitavo per la zona stazione, lo vedevo passare e mi salutava sempre. Facevamo due chiacchiere. Non riesco a capacitarmi che poco dopo quel momento di festa tra di noi è morto. Quando me l’hanno raccontato gli altri ragazzi, mi è venuto da piangere".

Maria – che tutti i giorni ha a che fare con gli emigrati – si accoda al coro di chi chiede che l’accoglienza debba fare un salto di qualità. "Il grande problema è che soprattutto i minorenni, una volta che compiono 18 anni, dal giorno stesso vengono mandati via. E si ritrovano per strada. Senza nessuno che li segua. Perdono la bussola. Sono senza soldi ed è facile dopo entrare in brutti giri. Lo Stato deve fare di più se vuole salvare questi ragazzi, altrimenti rischia di averli sulla coscienza".

dan. p.