Ha preso il via l’udienza preliminare scaturita dall’indagine ‘Farmabusiness’, incentrata sulla vendita di farmaci che sarebbe stata illecitamente organizzata da componenti della cosca Grande Aracri. Le accuse mosse agli imputati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale. Davanti al tribunale di Catanzaro dodici sui ventiquattro imputati ieri hanno chiesto il rito abbreviato: tra loro figurano il 42enne Salvatore Grande Aracri di Brescello, nipote del boss Nicolino Grande Aracri, e il 32enne Francesco Salvatore Romano, che risulta abitare a Cadelbosco. Non ha invece avanzato al momento richieste di rito alternativo il terzo imputato legato al nostro territorio, ovvero il 43enne Giuseppe Ciampà, che fino al 2010 ha abitato a Brescello e ora e residente a Cutro. Tutti e tre devono rispondere di associazione mafiosa. Sono state ammesse come parti civili la presidenza del Consiglio dei ministri e il Comune di Catanzaro. Figurano tra gli imputati anche l’ex presidente del consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini e i più stretti familiari del boss Nicolino Grande Aracri: la moglie Giuseppina Mauro, la figlia Elisabetta Grande Aracri, il fratello Domenico Grande Aracri, il genero Giovanni Abramo.
al.cod.