Saman Abbas, lo zio Danish Hasnain rifiuta l'estradizione: "Accuse false"

La nuova udienza presso il tribunale parigino si terrà il 20 ottobre

Combo: Danish Hasnain e Saman Abbas (Ansa)

Combo: Danish Hasnain e Saman Abbas (Ansa)

Reggio Emilia, 29 settembre 2021 - Lo zio di Saman Abbas, oggi comparso davanti al tribunale parigino, ha rifiutato l'estradizione richiesta dall'Italia. La nuova udienza si terrà il 20 di ottobre.

Danish Hasnain, arrestato a Parigi e considerato l'esecutore materiale del delitto della diciottenne pachistana di Novellara (Reggio Emilia), ha anche detto: "Prendo atto di tutto questo, ma è tutto falso. È il padre di Saman che ha detto che era stato lo zio, cioè io. Non capisco come si sia arrivati a questo mandato a livello dell'Interpol".  Alla giudice della Chambre de l'Instruction della Corte d'Appello che gli notificava la richiesta di estradizione italiana l'uomo si è chiesto: "Forse qualcuno mi ha visto? Sono forse uscito di casa?".

Il tribunale parigino non è entrato nel merito delle gravissime accuse che la procura di Reggio Emilia rivolge all'uomo: l'udienza serviva solo a esaminare la richiesta di estradizione arrivata dall'Italia. Solo dopo la decisione - si dovranno attendere almeno altri venti giorni - le autorità italiane potranno interrogare l'uomo e provare a fare chiarezza sui tanti punti oscuri che ancora ci sono sulla vicenda di Saman. Hasnain è entrato alla Chambre de l'Instruction della Corte d'appello di Parigi con le manette ai polsi, era vestito con una felpa bianca ed è rimasto in silenzio per tutto il tempo in cui il giudice gli ha letto le accuse che sono alla base della richiesta di estradizione dell'Italia. Poi un'interprete gli ha tradotto le parole del magistrato e lui ha risposto. 

Terminata l'udienza, Hasnain ha firmato il verbale ed è stato di nuovo ammanettato per essere trasportato nel carcere di Fresnes, a sud di Parigi, dove è detenuto dal giorno del suo arresto. L'avvocata Layla Saidi, che lo difende davanti alla Corte d'appello di Parigi, ha detto ai giornalisti che "per quanto riguarda la procedura del mandato d'arresto europeo che è stato lanciato dall'Italia, il 20 ottobre dobbiamo sottoporre i nostri argomenti. Bisogna capire se questo mandato europeo è conforme o no al diritto internazionale, alle convenzioni internazionali. Ma anche al diritto europeo che unisce la Francia e l'Italia".  

Gli investigatori di Reggio Emilia in trasferta in Francia hanno scoperto inoltre che ci sono stati contatti tra lo zio e il cugino ancora latitante. Analizzando i profili falsi sui social usati da Hasnain in questi cinque mesi di latitanza, infatti, i carabinieri sono riusciti a raccogliere informazioni utili per determinare la posizione anche dell'altro cugino latitante, che si troverebbe appunto a Parigi.

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