Saman, contatti tra lo zio e il cugino latitante

Lo hanno scoperto gli uomini del nucleo investigativo diretto dal maggiore Maurizio Pallante, in trasferta nella capitale francese

Saman Abbas

Saman Abbas

Reggio Emilia, 29 settembre 2021 - Danish Hasnain, lo zio della diciottenne pachistana Saman Abbas, e Nomanulaq Nomanulaq, il cugino ancora latitante, erano in contatto. A scoprirlo sono stati gli uomini del nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio, guidati dal maggiore Maurizio Pallante, che proprio per questo motivo hanno deciso di effettuare una trasferta in Francia di qualche giorno. L’arresto effettuato dalla Brigade Criminelle di Danish Hasnain ha impresso una decisa accelerazione nella caccia all’uomo in corso da mesi.

Sì, perché analizzando quei profili falsi usati da Hasnain in questi 5 mesi di latitanza, i carabinieri sono riusciti a raccogliere informazioni utili per deteriminare la posizione anche dell’altro cugino latitante, che si troverebbe appunto a Parigi, poco distante quindi dal covo di Hasnain. In questi giorni gli investigatori hanno incontrato i colleghi francesi per scambiarsi informazioni e allestire una ricerca a tutto campo nei quartieri parigini, a caccia del terzo uomo.

Rimane invece appesa alla volontà del governo pachistano la decisione sull’estradizione o meno dei genitori di Saman, rifugiatisi in patria all’indomani della scomparsa della figlia. Anche nelle scorse settimane dall’ambasciata pachistana sono arrivati messaggi positivi, ma l’iter è in corso.

Intanto proprio stamattina l’arrestato Danish Hasnain dovrà comparire di nuovo davanti al tribunale francese, questa volta per discutere la sua estradizione in Italia. Che Hasnain sia trasferito nei nostri confini nazionali è pressoché scontato, così come accaduto al cugino Ikram Ijaz, ma il tutto sarà discusso davanti alla Corte di giustizia francese.

Curiosità: sempre oggi sfileranno in quelle aule di tribunale anche gli ex brigatisti scovati in primavera Oltralpe. Tra loro c’è anche Giorgio Pietrostefani, ex manager delle Officine Reggiane, latitante da 20 anni e protetto dalla cosiddetta Dottrina Mitterand. Ci sarà quindi un doppio interesse rivolto da Reggio alla capitale francese, per le decisioni su entrambi gli arrestati.