ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Segregata e violentata nel garage: “La sentivo urlare, chiedeva aiuto”

Il drammatico racconto del 22enne che ha chiamato i soccorsi: “L’hanno trovata in mezzo a vomito e rifiuti”

L’intervento dei sanitari del 118 nella notte fra il 26 e il 27 dicembre, in un garage occupato in via Melato, che ora è sotto sequestro dell’autorità giudiziaria, con le indagini in corso

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Reggio Emilia, 9 gennaio 2025 – “Ho sentito una donna urlare, poi il rumore delle botte. Ho chiamato subito la polizia di Stato”.

Non appena ha capito che si stava consumando un’aggressione nel cuore della notte, lui, un 22 reggiano, studente universitario, ha avuto uno slancio immediato di generosità e di senso civico, dando un contributo fondamentale perché la questura intervenisse subito nel garage di via Melato al civico 11, dove una giovane nigeriana ha segnalato di aver subito una violenza sessuale nelle prime ore del 27 dicembre.

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“Erano circa le 3 di notte ed ero appena rientrato nella casa dei miei genitori: mi stavo preparando qualcosa da mangiare, quand’ho sentito urla femminili venire dall’esterno – racconta il giovane –. Da quel che ho capito, inizialmente la donna sembrava stesse provocando i suoi aggressori, dicendo loro in italiano: ’Allora picchiatemi’. Poi ho sentito il rumore delle percosse, mentre lei gridava ’Aiuto’”.

Il ragazzo ha cercato di interrompere quanto stava accadendo: “Mi sono affacciato al balcone e ho urlato di smetterla perché stavo chiamando la polizia, cosa che ho fatto nell’immediato. Ma quelli, dopo un attimo di silenzio, hanno ricominciato a picchiarla. Da dov’ero, non sono riuscito a vedere nulla di quanto accadeva: i rumori venivano dal garage. Ci sono tre vie di fuga possibili da quel punto: dalla mia posizione non ho scorto gli uomini allontanarsi”.

La pattuglia della questura, allertata dal 112, è accorsa poco dopo, in quanto era nelle già nelle vicinanze, impegnata in periodici controlli sul territorio che riguardano anche i garage occupati abusivamente.

“Sono sceso e la polizia ha aperto il garage: c’era la donna malmenata”. Il 22enne descrive le condizioni di sofferenza in cui è stata trovata: “Aveva lividi evidenti in faccia e sulle braccia. Piangeva. Chiedeva aiuto alla polizia: ’Grazie perché siete venuti’. E in inglese ha ringraziato Dio. Ha anche detto che stava in quel garage da qualche giorno e ho capito che si era lamentata che nessuno aveva detto nulla, ma da fuori non si riusciva a capire”.

L’ipotesi è che la vittima possa essere stata segregata lì dentro per un lasso di tempo.

L’autorimessa era stata allestita come un giaciglio: “Dentro c’erano un materasso, coperte, tanta muffa e vomito in un angolo per terra”.

Nel frattempo è arrivata l’ambulanza della Croce Rossa: “La donna è stata fatta distendere su una barella e portata via, mentre piangeva e ringraziava”. Lei, accompagnata all’ospedale Santa Maria Nuova, è stata visitata seguendo il protocollo per le vittime del Codice rosso.

Sulla ricostruzione dei fatti, sull’identificazione dei responsabili e sul movente dietro la violenza sessuale denunciata, sono in corso gli accertamenti della squadra mobile coordinati dalla Procura, che ha messo il garage sotto sequestro.

Il box, chiuso da un portone metallico, si trova tra i palazzi di via Melato, al sotto al livello della strada, ed è raggiungibile attraversando una piccola discesa: tra le autorimesse ci sono diversi passaggi e scale attraverso cui gli autori dell’aggressione possono essersi allontanati.

Vicino al garage, ci sono una poltrona abbandonata e una piccola area recintata col soffitto puntellato per lavori in corso, dove sono stati buttati rifiuti: l’associazione Reggio Civitas, presieduta da Valentina Iannucelli, che da anni denuncia i problemi che affliggono il quartiere, ha appeso un cartello, “Posto del drogato” e, nei paraggi, a cielo aperto, un altro, “Punto spaccio droga”, per richiamare l’attenzione su quanto avviene nel mondo sommerso di chi vive tra espedienti e illegalità.