
Ci ha lasciato ieri Sergio Davoli, clarinettista e sassofonista. La sua è stata una vita interamente dedicata alla musica, passione...
Ci ha lasciato ieri Sergio Davoli, clarinettista e sassofonista. La sua è stata una vita interamente dedicata alla musica, passione ereditata dalla mamma. Originario di Reggio, cresciuto in una famiglia, Sergio cominciò a suonare gli strumenti a fiato a 12 anni. Era bravo e appassionato, un maestro lo aiutava gratuitamente. Lui si esercitava in solaio anche "per non disturbare i miei genitori", scrisse una volta. Poi iniziò a fare le prove nella sala del cinema di Albinea. "Ma la vera scuola era quando, finalmente, ci esibivamo su richiesta, in tutte le piazze dei paesi, in sagre e feste. I miei ricordi, quindi, non mi portano in un luogo in particolare, ma a un insieme di luoghi dove, col mio gruppo, potevo coltivare la mia passione".
Clarinetto e sax divennero i compagni di viaggio di Sergio nelle orchestre di paese, quando ai funerali si usava la banda. Ha collaborato con varie orchestre accompagnando agli esordi Orietta Berti e Iva Zanicchi.
La sua passione era il jazz-soul di Henghel Gualdi. Ma il liscio andava di moda.
Ha suonato con Tienno Pattaccini, Orio Cocconi, I Vecchi Lupi, Enza e gli Harmony, Sergio group. Inciso dischi con Tony Verga. Scritto e depositato brani sul sito Astronave. “Io vivo per lei ...la musica” e ascoltandola se ne è andato.
Lascia la moglie Piera, i figli Albert, Cinzia e Rossana e la nostalgia per una stagione splendida e irripetibile, fatta di sacrifici ripagati, di musica e di allegria regalata a chi lo ascoltava.