Nessun accordo. E’ questo il (non) risultato dell’incontro di ieri mattina tra i sindacati e i vertici di Silk Faw - la joint venture sinoamericana delle supercar elettriche di lusso sportive che aveva annunciato ormai un anno e mezzo fa di voler approdare a Gavassa con un maxi stabilimento produttivo - per inquadrare il futuro di oltre 40 dipendenti che da giugno non ricevono più lo stipendio. La Fiom attraverso il segretario provinciale Simone Vecchi aveva due richieste specifiche da portare al tavolo: il pagamento degli arretrati, o l’utilizzo di eventuali ammortizzatori sociali.
In entrambi i casi però Silk-Faw ha risposto picche; pertanto gli stipendi di giugno, luglio e agosto – al momento – non saranno versati. Qualche speranza in più invece sugli ammortizzatori sociali, visto che le parti si sono alzate dal tavolo con un accordo di massima per la prossima settimana. Ovvero un incontro (l’ennesimo) tra Regione e azienda, con l’aggiunta del sindacato, per valutare proprio quest’ultima possibilità.
Al momento però come fa sapere lo stesso Vecchi "non c’è ancora una data precisa". La vertenza – come aveva raccontato il Carlino – era partita da 17 dipendenti, attraverso un ultimatum: una lettera per richiedere la messa in mora della società e il licenziamento per giusta causa in caso di mancato pagamento degli stipendi. E nei giorni successivi il numero era cresciuto superando la quarantina di professionisti sui 60 circa assunti dalla joint-venture, ma di questi alcuni se ne sono già andati, mentre altri restano alla finestra e infine solo pochi credono ancora al sogno Silk-Faw che assomiglia ormai più ad un miraggio.
L’ultima spiaggia era stata proprio il ricorso ai sindacati, nel tentativo di una mediazione che ora è in corso. Vecchi aveva già incontrato l’amministratore delegato di Silk, Giovanni Lamorte, il quale "preso atto delle richieste sindacali, ha ritenuto di poter dare una risposta dopo la predisposizione di un confronto interno". Confronto che per l’appunto si è svolto nella giornata di ieri, senza però produrre alcun risultato. La trattativa ora andrà avanti, coinvolgendo una volta in più la Regione, in un filo diretto che all’interno del progetto supercar elettriche aveva coinvolto la politica sin dal primo minuto.
ste. c.