FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Sit-in silenzioso dei negozianti: "Sul centro serve vero confronto"

L’iniziativa sabato alle 15 in piazza del Monte. Le richieste: "Col prossimo sindaco vorremmo dialogare di più"

Sit-in silenzioso dei negozianti: "Sul centro serve vero confronto"

Sit-in silenzioso dei negozianti: "Sul centro serve vero confronto"

"Non vogliamo recriminare sulla situazione del centro storico, ma abbiamo tanto da dire. Desideriamo un confronto sulle nostre idee con la futura amministrazione comunale, fuori da schieramenti politici o associativi. Deve esserci un’inversione di rotta, e siamo sicuri che in 5-6 mesi di lavoro insieme si possa riuscire a farlo come in un mese si è migliorato l’Isolato San Rocco dopo gli eventi di Capodanno". Lo chiede un neo-gruppo composto da commercianti, residenti dell’esagono, professionisti e clienti. Marco Merola (del concept store Casimiro) e Andrea Bottazzi (titolare in un negozio a due passi da piazza San Prospero) ne sono i portavoce e domandano "un gesto d’amore per la propria città": di partecipare sabato 11 alle 15 a un sit-in silenzioso in Piazza del Monte, "senza slogan o atteggiamenti polemici, aperto a tutti perché il centro appartiene a tutti".

L’intento è d’aprire un dialogo con il Comune per stimolare un deciso cambio di passo. Gli organizzatori, stante il mutamento nelle abitudini di acquisto (web, centri commerciali, ecc) segnalano "l’urgenza di interventi per invertire la rotta verso una ‘città fantasma’, dove andare in centro significa scontrarsi con la difficoltà di parcheggiare, trovarsi in un contesto trascurato di evidente disagio e degrado sociale, in luoghi diventati poco sicuri, in cui si registra la fuga dei residenti e delle attività". Parlano della loro esperienza, dal basso: "Da troppo tempo non si manifesta un interesse reale per promuovere le attività e la residenzialità. Possiamo, insieme pubblico e privato, individuare proposte per migliorare una situazione che si trascina da anni e ci rende stanchi, scoraggiati, delusi".

Sottolineano che "da anni purtroppo gli sguardi e gli investimenti sono volti su altre zone della città: noi chiediamo un confronto con la nuova amministrazione, sederci ad un tavolo alla pari, fiduciosi che tutti amiamo Reggio".

L’esempio virtuoso è piazza Fontanesi. Le idee? "Recuperare gli immobili adesso abbandonati a se stessi, preda di sciacalli. Creare nuovi studentati e sedi universitarie; meccanismi per affitti agevolati agli studenti e aiuti ai padroni di casa. Sostegno per riempire i negozi sfitti con commercio e soprattutto per artigianato di qualità". Ma soprattutto, dicono Bottazzi e Merola, studiare insieme "un calendario di eventi programmati a lungo termine, non come ora che spesso lo si viene a conoscere 15 giorni prima. Eventi non concentrati in alcune zone, ma diffusi, per tutto l’anno e tutta la settimana: non si vive solo nel weekend e alla sera". Il punto di partenza della riflessione è il fallimento del Tavolo sul commercio: "È stato coordinato male dagli amministratori – sottolinea Bottazzi –. Era sede di comunicazione delle intenzioni del Comune, ma i commercianti e i residenti non venivano coinvolti in prima persona". Merola aggiunge: "Si arrivava al Tavolo quando il pacchetto era già confezionato con il nastro: non so cosa c’è dentro e non ho possibilità di rettificare. Non è possibile creare eventi senza chiedere riscontro sulle ricadute a chi sul territorio ci vive e lavora. In vent’anni, non m’è mai stato chiesto cosa pensassi di una determinata iniziativa. È necessario un confronto con chi la città la vive non dal Palazzo ma dalla strada".