Sprangate al medico, poi la fuga. Niente carcere: resta alla Rems

Il giudice rigetta la richiesta del pm e dispone il trasferimento del 29enne internato in un’altra struttura sanitaria. In attesa di una sistemazione, sarà collocato altrove ma solo con controlli periodici della penitenziaria. .

Sprangate al medico, poi la fuga. Niente carcere: resta alla Rems

Il giudice rigetta la richiesta del pm e dispone il trasferimento del 29enne internato in un’altra struttura sanitaria. In attesa di una sistemazione, sarà collocato altrove ma solo con controlli periodici della penitenziaria. .

Niente carcere per Dajan Kerniqi, il 29enne albanese internato nel Rems che martedì scorso ha preso a sprangate un medico della struttura di via Montessori per poi evadere ed essere fermato dai carabinieri solo grazie all’utilizzo del taser. È la decisione del giudice Luca Ramponi che ha rigettato la richiesta di misura cautelare detentiva avanzata dalla pm Maria Rita Pantani. Per il gip ci sono invece i presupposti per la permanenza in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, ma non potrà restare a Reggio. In attesa che venga individuata un’altra Rems sul territorio nazionale, sarà collocato in una struttura esterna senza piantonamento e solo con controlli periodici da parte della polizia penitenziaria.

Il 29enne – accusato in passato di stalking nei confronti del fratello e rapina, ma mai condannato e riconosciuto incapace di intendere e di volere – ieri non ha potuto presentarsi in tribunale per l’udienza di convalida. L’avvocato difensore Massimo Covi ha prodotto un certificato medico del paziente che è tuttora ricoverato all’Arcispedale Santa Maria Nuova per le lesioni subite sia per la scarica subita dal taser sia per essersi scagliato contro l’auto di servizio dei carabinieri; il giovane tuttavia è in ripresa e a giorni sarà spostato in un altro reparto. Il tribunale ha comunque convalidato l’arresto per tutti i reati contestati (resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, tentata rapina – per aver cercato di impossessarsi dell’auto del dottore – e lesioni in danno di personale medico sanitario.

La procura preannuncia battaglia ed è pronta a chiedere una perizia collegiale per valutare il suo stato di infermità mentale e definirne la pericolosità sociale volta alla detenzione in carcere. Ma il legale Covi non è d’accordo: "Non crediamo ce ne sia bisogno, dato che ci sono già delle perizie prodotte che accertano il suo status".

L’uomo, l’altro giorno, si è scagliato contro il medico dopo essere andato in escandescenza rifiutando una terapia intramuscolare alla quale doveva essere sottoposto. A quel punto il personale sanitario stava per richiedere un Tso, ma lui è andato su tutte le furie: ha brandito due spranghe prese dalla palestra colpendo il medico (che riporterà 14 giorni di prognosi) e poi spaccando le porte per uscire dalla struttura e fuggire attraverso i campi dove è stato poi bloccato dai carabinieri non senza difficoltà.

E dopo la sommossa del sindacato Cisl che ha sollevato la poca sicurezza all’interno della struttura, interviene anche la presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio, Anna Maria Ferrari: "L’episodio di violenza si inquadra purtroppo in un panorama di aumento degli atti di violenza

commessi nei confronti dei sanitari, come riportato con dati preoccupanti dalla stampa nazionale. L’Ordine condanna in modo deciso ogni atto di violenza nei confronti dei sanitari e si pone come parte attiva nell’affrontare il problema ed essere al fianco dei medici nella difesa del loro diritto a non essere vittime di violenza".

dan. p.